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Riecco Manenti: “Tornerei nel calcio. E intanto seguo il Vicenza…”

Guarda chi si rivede. Dopo un anno e mezzo di silenzio e una squalifica di 5 anni inflittagli dal Tribunale federale nazionale, ricompare sulla scena Giampietro Manenti, l’uomo che è stato presidente del Parma tra febbraio e marzo 2015 poco...

Redazione PadovaSport.TV

Guarda chi si rivede. Dopo un anno e mezzo di silenzio e una squalifica di 5 anni inflittagli dal Tribunale federale nazionale, ricompare sulla scena Giampietro Manenti, l'uomo che è stato presidente del Parma tra febbraio e marzo 2015 poco prima del fallimento della società emiliana. A distanza di quasi due anni da quel periodo, Manenti continua a sostenere di non avere "nessuna colpa" nel fallimento del Parma. "Non mi hanno lasciato lavorare...", ha dichiarato ai microfoni di Tuttomercatoweb Radio. In molti ricordano Manenti per quel "domani pago" che divenne, negli ultimi giorni complicatissimi della storia del Parma, il suo marchio di fabbrica. "Quel domani era una metafora, si sapeva che fino ad una certa data non si poteva operare - ha spiegato oggi Manenti -. Oggi tornerei ad occuparmi di calcio, ma a delle condizioni diverse. Intanto seguo il Vicenza perché mi piace Bisoli".

L'avventura al Parma di Manenti iniziò male e finì peggio. Il 30 settembre 2015 fu inibito dal Tribunale federale nazionale per 5 anni per "per avere tentato, utilizzando i POS della società fallita, di versare nelle casse sociali della stessa, somme di denaro di provenienza illecita tramite carte di pagamento clonate e per aver tentato di ricevere somme di provenienza illecita presso la Banca Monte dei Paschi di Siena mediante frodi informatiche con l’ausilio di una organizzazione criminale in ciò specializzata". (Da Gazzetta.it)

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