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Scommesse, nuovo terremoto. Arrestato Masiello, 20 indagati tra cui Bentivoglio

Maxioperazione nella notte, la procura di Bari stringe il cerchio sulle ultime 9 partite del Bari della scorsa stagione. Indagati anche Portanova, Parisi, Bentivoglio, Marco Rossi, Ghezzal, Esposito, Bellavista e Belmonte

Redazione PadovaSport.TV

Nuovi dirompenti sviluppi dell'inchiesta sul calcio scommesse. Su ordine della procura di Bari, nella notte sono stati eseguiti diversi arresti: sono una ventina le persone indagate, tra loro nove ex calciatori del Bari, coinvolti nella presunta combine di nove partite dello scorso campionato di serie A. Tra le partite truccate ci sarebbe anche il derby Bari-Lecce (finito 0-2) che permise ai giallorossi di centrare la salvezza proprio in casa dei biancorossi che erano già retrocessi in B.

ARRESTI — I provvedimenti restrittivi, ancora in corso, dovrebbero però riguardare - a quanto si sa per ora - un numero ridotto di indagati tra i quali Andrea Masiello, difensore dell'Atalanta. Masiello sarebbe stato arrestato a Bergamo e portato nella notte a Bari. Oltre a Masiello sono stati condotti in carcere due suoi amici e scommettitori, Giovanni Carella e Fabio Giacobbe, ritenuti complici delle combine di alcune partite disputate dal Bari nello scorso campionato di serie A. Le richieste di custodia cautelare sono state avanzate dal procuratore, Antonio Laudati, e dal sostituto Ciro Angelillis. Tra gli ex calciatori biancorossi indagati a Bari, oltre ad Andrea Masiello, ci sono Daniele Portanova (difensore del Bologna), Alessandro Parisi (difensore del Torino), Simone Bentivoglio, Marco Rossi, Abdelkader Ghezzal, Marco Esposito, Antonio Bellavista e Nicola Belmonte.

NEL MIRINO — Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi del factotum barese Angelo Iacovelli, tre ristoratori - Nico De Tullio, Onofrio De Benedictis e Francesco De Napoli - ritenuti complici dei calciatori, scommettitori e loro amici: Arianna Pinto, Giovanni Carella, Fabio Giacobbe, lo 'zingaro' Victor Kondic, Leonardo Picci e l'albanese Armand Caca. Le partite sotto la lente degli inquirenti sono le ultime nove del campionato di calcio 2010/2011, in particolare Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bologna-Bari, Bari-Chievo e Bari-Sampdoria. C'è anche Udinese-Bari del maggio 2010, una delle ultime del campionato 2009/2010.

LE ACCUSE — I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari su richiesta dei magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata alla frode in competizioni sportive. Maggiori dettagli saranno resi noti dal Procuratore capo della Repubblica barese, Antonio Laudati, nel corso di una conferenza stampa che si terrà al Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari, alle 12.

PRESUNTA COMBINE BOLOGNA-BARI — I nomi di Andrea Masiello e dei suoi amici-scommettitori, Fabio Giacobbe e Giovanni Carella compaiono in particolare in alcuni verbali di interrogatorio relativi alla presunta combine di Bologna-Bari del 22 magio 2011, finita 0-4. A quanto si apprende, Giacobbe e Carella andarono in auto a Bologna per incontrare probabilmente il difensore della squadra emiliana, Daniele Portanova, per tentare con questi un accordo per truccare la partita. Questa circostanza sarebbe stata riferita da Masiello agli inquirenti baresi nell'interrogatorio del 24 febbraio scorso davanti al pm della Procura di Bari, Ciro Angelillis, e ai Carabinieri baresi del nucleo investigativo. Masiello - a quanto si seppe - aggiunse che Portanova oppose un netto rifiuto. Diversa la ricostruzione dei fatti del difensore dei due 'Masiello boy's', avv.Mario Russo Frattasi, secondo il quale Giacobbe e Carella andarono sì a Bologna assieme al ristoratore indagato Onofrio De Benedictis, proprietario del ristorante 'Il Pescatore' di Bari, ma non certo per truccare la partita. Carella e De Benedictis si mossero - secondo il legale - perchè volevano trovare un locale per aprire una pizzeria; Giacobbe perché ha i genitori che vivono a Bologna. In quella circostanza - è la ricostruzione della difesa - Masiello diede ai suoi due amici, Giacobbe e Carella, il numero di telefono di Portanova e disse loro che il difensore emiliano avrebbe dovuto dagli una risposta. I due incontrarono Portanova che - secondo l'avv.Russo Frattasi - disse di riferire a Masiello queste parole: "Non è possibile". Inoltre, secondo il legale, in due anni Giacobbe e Carella hanno fatto complessivamente quattro scommesse. Tre le hanno perse ed una vinta: Udinese-Bari dopo un gol a grande distanza di Almiron.

 GARZELLI (BARI): "NOI PARTE LESA" — Intanto arrivano le prime reazioni, il direttore generale del Bari Claudio Garzelli è intervenuto a Radio Sportiva per commentare gli arresti: "Questi provvedimenti non modificano in nessun modo lo scenario che si è creato intorno alla nostra società: abbiamo assunto una posizione molto decisa e forse siamo stati i primi a ipotizzare un reato di truffa nei nostri confronti da parte di tutte quelle persone che hanno gravitato intorno ai nostri calciatori. Abbiamo chiesto il permesso alla federcalcio di denunciare per truffa anche alcuni calciatori, e questo non fa altro che confermare la nostra posizione di parte offesa. E´ una posizione condivisa anche nell´ultimo congresso Uefa, che pensava di rivisitare il concetto di responsabilità oggettiva. Al di là di alcuni comportamenti discutibili perchè legati ad alcune diatribe interne, non ho mai avuto motivo di pensare che lo stesso Masiello potesse essere coinvolto in situazioni fraudolente".