“Questo conferma come la nostra richiesta, più volte avanzata, di Daspo a vita sia uno strumento necessario proprio perché, tanto nella società civile quanto nel mondo dello sport, non può essere tollerata nessuna forma di violenza. Queste persone - ha aggiunto Paoloni - non sanno vivere lo sport e, probabilmente, hanno fatto della violenza una filosofia di vita. Oltre a non consentirgli più di partecipare a eventi sportivi dove fratellanza e solidarietà dovrebbero essere i valori principali, è certamente indispensabile promuovere nei confronti di questi soggetti iniziative volte alla rieducazione alla convivenza civile, anche attraverso l’affidamento ai servizi sociali, al fine di apprendere un pieno rispetto nei confronti del prossimo”.
“Proprio lo scorso 2 febbraio - ha ricordato il Segretario Generale del SAP - abbiamo chiesto di istituire una Giornata contro la violenza negli stadi dedicata a Filippo Raciti, affinché possa essere un momento per tutti di attenzione rispetto a questo fenomeno e per esaltare i valori dello sport”.
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