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Serie B, ultime due puntate: martedì Gravina decide sul format definitivo

Quanto manca alla parola fine nel caos serie B (e serie C) che tiene banco da quest’estate? Come minimo, due puntate. Come sottolinea oggi La Gazzetta dello Sport,  la prima dovrebbe andare in onda in queste ore: il pronunciamento (atteso a...

Redazione PadovaSport.TV

Quanto manca alla parola fine nel caos serie B (e serie C) che tiene banco da quest'estate? Come minimo, due puntate. Come sottolinea oggi La Gazzetta dello Sport,  la prima dovrebbe andare in onda in queste ore: il pronunciamento (atteso a breve) del Consiglio di Stato, che dovrà smentire o confermare le ordinanze del Tar che hanno «sospeso» la decisione del commissario sulla soluzione a 19 squadre. Il verdetto era atteso per ieri sera e non è arrivato. Tanto che nei diversi palazzi coinvolti c’è anche chi ipotizza che l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa voglia aspettare il consiglio federale di martedì. Il primo dell’era Gravina.

Il collegio di garanzia di Frattini si è sostanzialmente chiamato fuori (dopo il decreto legge del Governo. In pista, dunque, rimane il consiglio federale. Che deve decidere. Non solo sul «se», ma anche sul «chi» ripescare. O anche «reintegrare». Sul primo punto, potrebbe essere il Consiglio di Stato a ispirare la decisione: se confermerà la decisione del Tar, la nuova Figc lavorerà per le 22 squadre. Poi, però, bisognerà entrare nel vespaio della scelta, cioè il discorso sul «chi» portare in serie B.

Un’ipotesi tornata di attualità è quella di «reintegrare» l’Entella e di ripescare due dei cinque club in ballo. Non si può escludere al cento per cento persino l’ipotesi a 23 squadre. In ogni caso il ritorno dell’Entella cambierebbe almeno in parte la classifica delle «ripescande» (a beneficiarne sarebbe soprattutto la Ternana). In estate, prima del ribaltone a 19 squadre, gli scenari erano stati due: da una parte una prima fila formata da Novara e Catania, dall’altra il trittico Siena-Ternana- Pro Vercelli. E ora? Fra l’altro ci sarebbero due squadre, fra le cinque, che avrebbero ritirato versamenti e carte (si tratta dei 700mila euro a fondo perduto e del milione e 200mila euro di fideiussione) per il ripescaggio. Questo elemento può pesare nella scelta? Ieri il neopresidente Gabriele Gravina si è mosso con grande prudenza sull’argomento. Nel consiglio nazionale del Coni ha votato sì all’autoriforma sulla giustizia sportiva con «amarezza» perché di fronte all’emergenza di quest’estate il «nostro mondo del calcio non è stato in grado di dare una risposta concreta». Poi, scendendo le scale del palazzo «H», si è limitato a parlare solo di «valutazione» e di «decisione». Insomma, basta ping pong, ci assumiamo la responsabilità. Sapendo che poi bisognerà, a cascata, affrontare i mille fronti aperti. Dall’inevitabile cancellazione delle partite già giocate dalle «ripescande» in serie C alla compilazione di un nuovo calendario di serie B. Un quadro non facile che ha portato Giuseppe Corrado, presidente del Pisa, a scrivere una lettera a Gravina, chiedendo di sospendere tutto il girone perché «ogni diversa ipotesi falserebbe irreparabilmente un torneo già gravemente compromesso nella sua regolarità». Ma forse siamo davvero all’ultimo giro.

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