Sta nascendo un nuovo Del Piero. E viene sempre da Padova…

Una nuova stella nel firmamento del calcio italiano? Ce ne sarebbe molto bisogno di questi tempi... In tanti sperano di potersi aggrappare al suo talento cristallino tra qualche anno. Alcuni emissari del Chelsea, particolarmente colpiti da uno dei classe 2009 più forti d'Italia, lo hanno definito «un potenziale crack, uno da tenere sotto la lente d'ingrandimento». Parliamo di Francesco Gasparello, nome già molto conosciuto tra gli addetti ai lavori, ceduto l'estate scorsa dal Padova all'Atalanta.

Nato a Monselice, ma residente a Terrassa Padovana, ha fatto faville con l'under 15 biancoscudata (ha vestito la maglia del Padova dall'età di 8 anni). Nel suo dna, del resto, il calcio è ben evidente, trasmesso sia dal papà, quel Guerrino Gasparello protagonista al fianco dei vari Rabito e Baù, nella squadra promossa in serie B nel 2009, che da parte materna, dato che il fratello della mamma era Massimiliano Ossari, altro prodotto del vivaio del Padova che esordì a diciassette anni in serie A agli ordini di Sandreani e tragicamente scomparso nel 2002 mentre tornava nella sua Cartura dopo i festeggiamenti per la salvezza in C2 del Thiene, la sua ultima squadra.

È ancora presto per dirlo, ma ha tutte le caratteristiche per essere un punto di riferimento del calcio italiano in futuro. Gasparello è l'ultimo degli esteti, l'ultimo dei romantici. Viene facile accostarlo a Del Piero, anche lui passato per Padova. Ma sono tanti i paragoni illustri. Dal suo modo di giocare a calcio, di accarezzare il pallone, sembra arrivato dal passato. Il gesto tecnico con cui fa la differenza è la sferzata, bella da vedere e sempre efficace. Sa essere anche un giocatore moderno: perché bada al sodo, perché vanta una duttilità non indifferente e può ricoprire diversi ruoli. L'importante è che sia dal centrocampo in su, per il resto poco cambia: da mezzala smista palloni, si inserisce coi tempi giusti e garantisce entrambe le fasi. Da trequartista può fare il fantasista, come si diceva una volta. Con l'Under 15 dell'Atalanta sta crescendo ancora. Il futuro è davvero luminoso.

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