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Stadi riaperti a settembre? Ecco le ultime dichiarazioni dei politici e le possibili ipotesi

Spadafora  ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

«A settembre i tifosi potrebbero tornare allo stadio se la curva epidemiologica ce lo consentirà, nel rispetto delle necessarie precauzioni» ha annunciato nelle scorse settimane il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, accendendo le speranze...

Redazione PadovaSport.TV

«A settembre i tifosi potrebbero tornare allo stadio se la curva epidemiologica ce lo consentirà, nel rispetto delle necessarie precauzioni» ha annunciato nelle scorse settimane il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, accendendo le speranze di chi confida di rivedere il calcio dal vivo già dall’inizio del campionato. Un’ipotesi poi ribadita anche dalla sottosegretaria alla salute, Sandra Zampa: «Se tutto resta com’è, e le persone si impegneranno a rispettare le regole date, possiamo immaginare una riapertura. Bisogna però accompagnare questo con un piccolo dubbio: a settembre riapriamo le scuole e c’è da capire che impatto avrà sulla popolazione».

Il dottor Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico di riferimento per il Governo, ha però smorzato gli entusiasmi: «Non è facile attuare una riapertura degli stadi dal punto di vista dell’organizzazione e dell’attenzione dei tifosi, che potrebbero non seguire le linee guida per quanto riguarda le attese per poter accedere allo stadio – ha osservato -. In Italia la situazione è migliorata, ma per gli stadi si può forse ipotizzare un’apertura nei primi mesi del 2021, visto che in autunno la pandemia sarà ancora un pericolo e il vaccino non sarà ancora pronto».

Figc e Leghe stanno mettendo a punto il protocollo da sottoporre al Comitato Tecnico Scientifico per regolare la riapertura delle tribune agli spettatori. Capienza ridotta, suddivisione in zone distinte, percorsi separati e tempistichescaglionate per accesso e uscita, misurazione della temperatura, obbligo di mascherina e igienizzazione delle mani, mantenimento della distanza reciproca, divieto di trasferta con accesso consentito solo ai tifosi locali: queste le linee guida sulle quali si sta ragionando. Gli stadi potrebbero essere abilitati ad ospitare dal 25 al 40% degli spettatori abituali, in base alle caratteristiche e alle dimensioni di ogni impianto.

Si guarda anche all'estero. Il protocollo in fase avanzata di valutazione predisposto in Germania per la Bundesliga, ad esempio, prevede aperture definite su base regionale a seconda dell’indice di contagio locale, l’obbligo di raggiungere lo stadio con mezzi propri, la possibilità di occupare il 12,5% dei posti in piedi e il 50% dei posti a sedere; tra le distinzioni regionali, è singolare la posizione del ministro per la Salute della Sassonia che intende aggiungere il divieto di urla o cori. In Polonia le ultime due giornate di campionato si sono di- sputate con stadi riempiti per il 50%, con obbligo di mascherine e distanziamento, mentre in Inghilterra il test sarà rappresentato dalla sfida di Community Shield del 29 agosto a Wembley, con un’ipotesi di ospitare circa 20 mila persone nello stadio da 90 mila.

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