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Tesser su Centurioni: “Non si diventa capitani per sbaglio, era un leader silenzioso”

«Arrivai a Novara che la squadra era in Serie C. Matteo era a fine carriera e mi era stato presentato come il quarto difensore centrale a disposizione e invece la storia fu ben diversa. Scalò posizioni dopo posizioni, cominciò a guadagnarsi la...

Redazione PadovaSport.TV

«Arrivai a Novara che la squadra era in Serie C. Matteo era a fine carriera e mi era stato presentato come il quarto difensore centrale a disposizione e invece la storia fu ben diversa. Scalò posizioni dopo posizioni, cominciò a guadagnarsi la maglia prima in C, poi in B dopo la promozione e persino in Serie A fece la sua ottima figura». Così Attilio Tesser, in un'intervista al Corriere del Veneto, ricorda l'attuale allenatore del Padova, quando faceva il capitano del suo Novara. «Non si diventa mai capitani per caso. Significa che si è rispettati all’interno del gruppo, che si si è guadagnati la stima dei compagni. Ci sono una serie di caratteristiche che Matteo ha nel suo dna e che lo hanno portato, con la determinazione e con la forza dei volontà a raggiungere certi risultati e a fare la carriera che ha fatto. Si aspettava che sarebbe diventato allenatore? «Volendo fare una battuta, diciamo che lo sta diventando… Lui ha già fatto diverse esperienze con i giovani e ci siamo sentiti più volte nel corso degli anni. Allenare una prima squadra è una cosa completamente diversa, è un salto in avanti importante e penso che Centurioni abbia la possibilità di dimostrare il suo valore. Le capacità le ha, in campo era un leader silenzioso, in spogliatoio dovrà imparare a farsi ascoltare anche dai giocatori più esperti del gruppo». Lei ha allenato anche Morganella. «Certo. Ed è curioso pensare che adesso lo allenerà Matteo. Era un giovane alle prime armi, ci ha messo tanta volontà e andava in campo con una voglia di fare incredibile. Se è arrivato a certi livelli è perché ci ha messo tutto se stesso. Se sta bene, Morganella può essere un giocatore importante per il Padova». E sulle possibilità di salvezza: «La missione che gli è stata data è difficilissima, ma con i campionati in cui la vittoria vale tre punti ho visto succedere cose inimmaginabili. Non va dato nulla per scontato, le possibilità sono ridotte, ma tutto può cambiare con due vittorie. Non bisogna mollare».-