padovasport pddintorni Tre ex Padova che abbiamo sottovalutato (e che ci ritroviamo avversari in B)

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Tre ex Padova che abbiamo sottovalutato (e che ci ritroviamo avversari in B)

Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 
Sono passati in biancoscudato senza lasciare particolare traccia, in pochi potevano ipotizzare per loro una carriera in crescendo

Il calcio non smette mai di sorprendere: c’è chi si ritrova a chiudere la porta troppo presto, chi riparte quando sembrava ormai ai titoli di coda, e chi invece trova nuove strade inattese. Tra carriere che rinascono e percorsi che si interrompono bruscamente, il pallone sa regalare incroci imprevisti. Così oggi, quasi per gioco del destino, tre ex biancoscudati tornano sulla nostra strada, ma questa volta con i panni degli avversari.

Simone Colombi

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Lo abbiamo appena ritrovato da avversario nella Virtus Entella. Vestì la maglia biancoscudata (da titolare) nei primi sei mesi della terribile stagione 2013/14 (quella con Diego Penocchio presidente), per poi andare via sbattendo la porta a gennaio. "Sono stato preso in giro dal Padova", disse Colombi in un'intervista successiva al suo trasferimento a Carpi (fu scambiato con Nocchi). Colombi contribuì all'avvio choc sotto la guida tecnica di Dario Marcolin e il pubblico padovano lo mise subito nel mirino. La sua carriera (promettente quando iniziò nel vivaio dell'Atalanta) sembrava aver subìto un brusco intoppo. Non ci saremmo certo aspettati di ritrovarlo avversario in B, quasi 12 anni dopo. E invece...

Ettore Gliozzi

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Il trentenne centravanti calabrese, oggi in forza al Modena (partito forte con tre gol già all'attivo), ha vestito la maglia del Padova da comprimario durante la stagione 2018/19 (con 11 presenze e un gol, era la riserva di Guidone). L'anno successivo non viene confermato e rimane in C, dove veste la maglia del Siena ritrovando confidenza con il gol. Il Sassuolo, che lo considerava inizialmente un nuovo Berardi, smette però di credere in lui non rinnovandogli il contratto. Poi la sua carriera riprende lentamente quota, fino alle ultime due stagioni tra Pisa e Modena. Ora - a trent'anni - può diventare un big della categoria

Paulo Azzi

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La traiettoria più clamorosa è quella della carriera del brasiliano, scoperto dal Cittadella che lo aveva portato in Italia dalla Tombense (sconosciuto club brasiliano). Inizialmente attaccante, Azzi fu poi reinventato terzino offensivo da Tesser (nel Modena), con clamorosi risultati. Pensare che il 18 luglio del 2015, il Padova si preparava al ritorno in serie C: al raduno, tra svincolati e tantissimi stranieri in prova, l'allora ds De Poli aveva chiamato anche Paulo Azzi. Dopo un periodo di prova, Azzi fu scartato. Il giocatore qualche mese dopo parlò così: "Avevo fatto tutto il ritiro estivo con loro, ma alla fine decisero di non tesserarmi. Io ci speravo ovviamente, ma rispetto la loro decisione e non me la prendo. Avranno avuto le loro buone ragioni". Furono invece tesserati Franco Gorzelewski e Albin Ramadani. Ora lo ritroveremo sabato da avversario a Monza (gioca da esterno sinistro nel 3-5-2 di Bianco): è uno dei calciatori più pagati della B con uno stipendio che sfiora i 900 mila euro annui.