Vicenza-Padova si è giocata anche fuori dal campo ieri, con un'intensa attività preparatoria al giorno del derby, per scongiurare scontri e disordini tra le tifoserie. Il questore di Vicenza, Francesco Zerilli, alla fine si dice pienamente soddisfatto: "Sono molto contento - ha detto, come riporta Il Giornale di Vicenza - Abbiamo messo in campo un dispositivo che non si vede normalmente quando gioca il Vicenza. Tutto ha funzionato perfettamente, grazie alla grande sinergia tra tutte le componenti messe in campo". Oltre ai 150 agenti ottenuti come rinforzo, il dispositivo di ordine pubblico ha previsto anche un controllo capillare della città dal cielo. "Come si è visto, tutta l’area è stata sorvegliata anche da due elicotteri. Si sono alternati la guardia di finanza e la polizia di Stato. Insomma, direi che è stato tutto perfetto. È stato un grande risultato. È un paradigma sul quale impostare le giornata calcistiche di questo livello", ha detto Zerilli.
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Vicenza-Padova blindata, il questore: “Piano sicurezza perfetto, sarà un modello”
L’Osservatorio del Viminale aveva classificato l’incontro a “rischio 3”, il livello più alto, imponendo un massiccio piano di ordine pubblico. Il prefetto Filippo Romano aveva istituito cinque “zone rosse” off limits per soggetti noti alle forze dell’ordine: l’area della stazione, Campo Marzo, il centro storico, l’area attorno al Menti e Parco Città.
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L'unico intervento delle forze dell'ordine nel tardo pomeriggio in zona Stazione, ma non ha riguardato lo scontro tra tifoserie. Si è trattato di un gruppetto di ragazzini, italiani di seconda generazione, che ha provocato i tifosi del Padova di ritorno dallo stadio. Ne è nato un parapiglia, con la Polizia che è prontamente intervenuta per separare i gruppi ed evitare il peggio.
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