Dan Thomassen, tecnico del Vicenza, si è raccontato ospite di 'E' solo calcio', casa del Giornale di Vicenza. Ecco alcune sue dichiarazioni: "La prima dose è arrivata. Il primo nemico nel calcio è il tempo, ce n’è poco e ancora meno nel mio caso, forse non arriveremo dove mi piacerebbe ma la leggerezza mentale è fondamentale raggiungerla per lavorare ancora più con intensità". L'allenatore biancorosso ha spiegato quale è stato il suo approccio coi giocatori al suo arrivo sulla panchina della prima squadra: "Il mio primo pensiero è stato metterli nelle condizioni di potersi esprimere. Il mio pensiero di calcio è ancora in costruzione perché sono un allenatore giovane. Sarei stato folle a voler stravolgere tutto. Ho delle idee anche io ma sono rimasto nella semplicità. Lo sport è spietato, dietro le maschere emerge sempre quel che c’è. Mi sono presentato quindi per quel che sono con semplicità, una grande apertura al dialogo e sincerità".
Serie C
Vicenza, Thomassen: “Mi sento allenatore, traghettatore lo dicono da fuori”
Dal risultato dei biancorossi dipenderanno le sorti anche di altre compagini del girone
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Inevitabile parlare di quale dovrà essere da qui in avanti l’approccio alle gare: "Di sicuro per me conta affrontare le gare con coraggio, a volte può emergere più o meno ma l’approccio deve essere questo". Ma soprattutto se Thomassen si sente un vero e proprio allenatore o un semplice traghettatore: "Io mi sento allenatore, l’altro termine si usa più all’esterno". In chiusura il significato che avrà la gara col Piacenza: "Ben venga se è una partita viva ma per me gare concettualmente morte non ci sono".
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