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Virtus Verona, Manfrin condannato in appello a tre anni e quattro mesi. Fresco: “Continuerà a giocare”

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Il club prosegue con la linea morbida, il calciatore non sarà messo fuori rosa
Redazione PadovaSport.TV

La Virtus Verona, come noto, è alle prese con un caso di stupro di gruppo che ha coinvolto un proprio tesserato, Gianni Manfrin (gli altri giocatori condannati non giocano più nel club veronese). Manfrin, anche grazie a un percorso di giustizia riparativa, si è visto ridurre la pena da sei anni, condanna in primo grado, a tre anni e quattro mesi. All'epoca dei fatti Manfrin e altri quattro giocatori militavano nella Virtus Verona, squadra per cui gioca, attualmente, il solo Manfrin, in campo nei secondi 45 minuti nell'ultima gara giocata al Gavagnin contro la Giana Erminio.

La posizione di Gigi Fresco e del club

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"Siamo dell'idea che la parte punitiva spetti allo Stato attraverso tribunali e giudici. Fermo restando che qualunque pena dovrebbe essere educativa per ogni tipo di reato. A noi della società civile dunque non spetta aggiungere un'ulteriore pena. Poi, il tribunale non indica la disoccupazione come pena aggiuntiva a un’eventuale detenzione in carcere. Qualunque sia la condanna, credo non sia giusto togliere comunque la possibilità di lavorare». Così parla Gigi Fresco, allenatore e patron della Virtus, sulle pagine de L'Arena. E continua: «A maggior ragione, rispettosi delle sentenza e naturalmente dispiaciuti, riteniamo corretto continuare ad aiutare Gianni e la sua famiglia. Il processo non è ancora terminato, manca il terzo grado, e mi risulta che ci sarà ricorso in Cassazione. La Virtus vanta un lungo impegno nella fase di reinserimento e aiuto di soggetti reduci da decine di anni in carcere. Il nostro obiettivo è aiutare sempre e comunque». Una linea "morbida" che non piace a parte della tifoseria. Il gruppo organizzato Virtus Verona Rude Firm, infatti, non ha più seguito la squadra in trasferta e in casa non ha più sostenuto i rossoblù, «finchè nella rosa figurerà un giocatore condannato per stupro di grupo» si legge nella pagina social del gruppo. E, talvolta, seppur isolate, si possono udire urla di contestazione alla società provenire dalla strada attigua al Gavagnin durante le partite.


Come noto un caso simile lo sta vivendo il Padova con due giocatori coinvolti in fatti similari: Michael Liguori (già condannato in primo grado) e Carmine Cretella (in attesa di giudizio). Anche il Padova, per ora, non è voluto intervenire a livello disciplinare (ne avevamo parlato qui). Ma c'è un nodo importante che riguarda il rinnovo di contratto del primo, in scadenza a giugno. Il club biancoscudato allungherà l'accordo o lascerà libero il giocatore?

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