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Cestaro tende una mano a Drame: “Gli troveremo una squadra amica”

Da Il Mattino: Un imperdonabile colpo di testa. La rapina alla prostituta, una scazzottata, la conseguente denuncia. E il contratto di lavoro al Lecce che improvvisamente diventa carta straccia. Ecco la storia recente di Dramè: una carriera...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino:

Un imperdonabile colpo di testa. La rapina alla prostituta, una scazzottata, la conseguente denuncia. E il contratto di lavoro al Lecce che improvvisamente diventa carta straccia. Ecco la storia recente di Dramè: una carriera ancora da sbocciare, scivolata via in un amen. Poi, però, la luce. Marcello Cestaro - ancora il suo presidente, malgrado tutto - ha deciso di tendergli la mano. Anche nei momenti peggiori c'è sempre qualcuno che ti offre un'ulteriore chance. A Dramè era già successo in passato. E forse succederà ancora che a lui, nato a Parigi da genitori del Mali e componente di una famiglia numerosa (tre fratelli e cinque sorelle), venga offerta una nuova occasione, sfuggendo beffardamente ad un destino scritto nel cognome (Dramè senza l'accento in francese significa tragedia). Tutta la sua vita finora assomiglia molto ad una fuga. Ousmane comincia a tirare calci a un pallone in una squadretta della capitale, prima che il Guingamp decida di portarlo nella sua cantera. Parigi gli manca, ma tiene duro. Nel 2010 giunge in Italia: pochi mesi nella Primavera del Padova, poi la prima squadra e il battesimo in serie B con Dal Canto. «Conoscevo la sua storia, quella di una famiglia in difficoltà economiche alla quale Ousmane dava sempre una mano», dice di lui adesso Cestaro. Ma la differenza a volte la fanno le persone che incontri. Proprio il patron, ad esempio: ama alla follia la sua squadra e vuol bene ai giocatori come fossero amici. Così, nonostante Dramè sia passato all'Ascoli e poi al Lecce, nonostante quanto accaduto in una notte d'aprile, il giovane del Mali ha trovato nel cavaliere il suo salvatore. «Il Lecce ha chiesto la rescissione del contratto. Da oggi noi lo abbiamo di nuovo in carico», commenta Cestaro. «Non l’avrei mai immaginato, l’avevo sempre visto come un ragazzo a modo. Ha ancora un anno di contratto, ma temo che il Padova dovrà prendere la stessa iniziativa del Lecce: quello che ha combinato è da condannare, penso che lui stesso si sia reso conto di aver fatto una “porcata”. Non va bene, e per questo non possiamo tenerlo con noi. Era un bravo ragazzo, sono convinto lo sia ancora, ma quel che è successo non si cancella». A soli 20 anni Dramè potrebbe essersi giocato la carriera. Non fosse che la bontà d’animo di un presidente è la chiave che può aprirgli nuove porte: «È solo un mio pensiero, e non so se si possa concretizzare. Visto che è qui da solo, vorremmo aiutarlo a trovarsi una sistemazione. Magari in qualche società amica, bisognosa di un giocatore come lui, che sia disposta a farsene carico». Non sarà facile. La sua immagine è finita su tutti i giornali per vicende tutt’altro che sportive: «Dovrà rendersi conto della gravità del gesto. Se sarà così, vorrei provare a dargli una mano». Avrebbe potuto pensarci prima, Dramè, su questo non ci sono dubbi. Qualcuno dice sia già rientrato a Padova, altri sostengono che non si sia fatto vedere. Non ha una squadra, ma un sacco sulle spalle colmo di rimpianti. Se recupererà in sé la forza per ripartire, ha già trovato chi è disposto a dargli una spinta: «Lo aiuteremo a cercare un posto lontano da qui, dalle chiacchiere, dove possa rifarsi una carriera e una credibilità». Merito del presidente Cestaro. E di quell’accento che separa Ousmane dalla tragedia.