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Cittadella-Padova, il grande ex è Manuel Iori: “Che ricordi in biancoscudato… Il derby? Sarà  molto intenso e spero nell’assenza di Neto Pereira!”

Un anno e mezzo alla corte dei biancoscudati nel momento più drammatico del vecchio Padova, culminato con la retrocessione in Lega Pro e la successiva mancata iscrizione al campionato, con conseguente sparizione dal calcio. Manuel Iori, tornato...

Redazione PadovaSport.TV

Un anno e mezzo alla corte dei biancoscudati nel momento più drammatico del vecchio Padova, culminato con la retrocessione in Lega Pro e la successiva mancata iscrizione al campionato, con conseguente sparizione dal calcio. Manuel Iori, tornato leader del Cittadella a sei anni di distanza dalla sua precedente esperienza granata, si appresta a vivere nei panni di ex il derby in programma sabato sera al Tombolato. «Proverò una sensazione un po’ particolare. A Padova sono stato bene, anche se non è andata per il verso giusto a livello calcistico. A parte i miei primi sei mesi, l’esperienza sul campo è stata pessima dato che è arrivata la retrocessione dopo una stagione disastrosa sotto tutti i punti di vista. Purtroppo quell’anno lì c’era poco da fare essendoci stati tanti problemi che è inutile rinvangare. Ai biancoscudati sarei potuto arrivare anche qualche stagione prima, ma non se ne era fatto niente. Forse sono arrivato nel momento peggiore». Ora, come noto, il Padova è un’altra realtà e dopo una sola stagione in serie D ha fatto ritorno nel calcio che conta. «Sono stato un giocatore biancoscudato e mi ha fatto piacere che sia tornato subito in Lega Pro, anche perché è una città che merita categorie superiori. Sabato però lo affronterò da avversario e darò tutto in campo per batterlo con il Cittadella. Magari non è stato molto sponsorizzato, ma il Padova è stato costruito per vincere: d’altra parte se compri giocatori del calibro di Neto Pereira, Corti, Fabiano e Diniz è per puntare a fare un campionato di vertice». Iori, tra l’altro, conosce bene un paio di calciatori biancoscudati. «Ho giocato insieme a Corti e sono diventato amico di Matteo Dionisi dato che sono legato da profonda amicizia a suo fratello Federico (sono stati compagni di squadra al Livorno, ndr), tanto che negli ultimi anni siamo andati sempre tutti insieme in vacanza». C’è un giocatore del Padova che preferirebbe non incontrare sul campo sabato? «È sempre bello misurarsi con i giocatori forti, ma non mi dispiacerebbe se Neto Pereira non recuperasse dato che ha grande qualità ed è molto importante per il Padova». Nella sua precedente esperienza con il Cittadella ha conquistato la promozione in serie B. Adesso che è di nuovo granata, spera che la storia si ripeta? «Abbiamo una squadra che può fare bene e se restiamo nelle posizioni di vertice possiamo giocarcela con tutte le altre squadre per arrivare fino in fondo. L’ambiente è rimasto uguale a quando l’avevo lasciato, si lavora con la stessa passione di sempre e ti fanno sentire a casa. Non c’è più Foscarini, ma c’è Venturato che è un allenatore molto preparato e ci fa lavorare al meglio. Abbiamo tutto per fare bene». Che derby si attende? «I biancoscudati arrivano da una partita nella quale non hanno fatto bene e avranno voglia di rifarsi, quanto a noi dobbiamo essere bravi a ripetere la prestazione con il Pavia nella quale abbiamo disputato un’ottima gara per intensità e gioco espresso. Poi, appunto, è un derby e quindi si mette in campo sempre qualcosa di più». Sugli spalti è atteso il pubblico delle grandi occasioni. «Di sicuro ci saranno molte persone. Cosa mi aspetto dai tifosi del Padova? Niente, quello che verrà andrà bene. Spero solo che ci sia una cornice di pubblico importante e che sia un bel derby anche fuori dal campo».