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Foschi: “Ero pronto a rimanere a Padova per il terzo anno, con Bisoli in panchina. Sono state dette tante cattiverie sul mio conto”

Rino Foschi, si sa, non ha troppa voglia di parlare della sua esperienza a Padova. Domani però tornerà all’Euganeo da avversario: giusto fare un’eccezione. Queste le sue parole, riportate da Il Mattino: “Il film lo conosciamo...

Redazione PadovaSport.TV

Rino Foschi, si sa, non ha troppa voglia di parlare della sua esperienza a Padova. Domani però tornerà all'Euganeo da avversario: giusto fare un'eccezione. Queste le sue parole, riportate da Il Mattino: "Il film lo conosciamo tutti, inutile tornarci. L’unica cosa che mi sento di precisare è che ho sentito dire, dopo il mio addio, cose e numeri sul mio conto da gente cattiva, dichiarazioni che mi hanno fatto male. Non ho risposto perché non ne valeva la pena. Quando sono arrivato, ho trovato un monte ingaggi da 13 milioni di euro, che era in piedi già da 5-6 anni: per due anni ho cercato di fare qualche plusvalenza e di abbassare i costi, raggiungendo una finale playoff e un settimo posto. A chi è venuto dopo di me ho lasciato 14 giocatori con un tetto ingaggi di 3,2 milioni lordi, e sono orgoglioso, lo dico chiaramente, di aver svolto un lavoro del genere». Un lavoro lasciato incompleto, perché nel taccuino del “direttore” c’era un piano nuovo di zecca: «Ero pronto per il mio terzo anno, con un progetto, che ricordo bene proposi espressamente a Cestaro, che prevedeva Bisoli in panchina: non so se giusto o no, ma un programma che ci permettesse di fare un campionato con un tetto ingaggi che non superasse i 5 milioni lordi, numeri che al Padova non erano stati visti nemmeno in serie C». Numeri che, da due estati fa, sono passati definitivamente nel cassetto dei buoni propositi. Quanto all’addio, solo dodici mesi dopo, di Marcello Cestaro, Foschi spiega: «Il giorno che ho mollato, che ho parlato con lui del mio addio, ho avuto l’impressione che sarebbe potuto accadere di tutto. Con lui ho passato un primo anno bellissimo, portammo 24mila persone all’Euganeo e lui era entusiasta. Il secondo anno quelle cinque indagini per il calcioscommesse ci penalizzarono, altrimenti saremmo arrivati di sicuro ai playoff. Poi è giunta quella frattura, e ho dovuto fare il passo d’addio. Non avevo idea di ciò che sarebbe potuto accadere, ma ora capisco molte cose...». Sulla partita di domani sera, ecco le parole di Foschi: «Verremo a Padova a fare la nostra gara, perché abbiamo preso gusto a stare nei piani alti e ci proveremo sino alla fine, ma sappiamo di andare incontro ad una gara molto difficile, contro una squadra forte e che vorrà ottenere i tre punti a tutti i costi perché sa che ce la può ancora fare».