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Il Mattino: Padova, missione play-out
Da Il Mattino di oggi: L’ha detto Michele Serena, al termine della sfida con il Lanciano: il Padova non ha ancora fatto niente, e basta la classifica a certificarlo. Anche se da Cesena è giunto un bel regalo, la sconfitta di un Novara che...
L’ha detto Michele Serena, al termine della sfida con il Lanciano: il Padova non ha ancora fatto niente, e basta la classifica a certificarlo. Anche se da Cesena è giunto un bel regalo, la sconfitta di un Novara che sembrava aver cambiato marcia ha d’improvviso rimesso tutto in discussione, con i punti di distacco scesi da 8 a 5 in un pomeriggio. A fare la differenza, sabato così come a Varese, sono stati gli attaccanti: quando girano, il Padova va; quando non lo fanno, sono dolori. Perché qualche svarione difensivo affiora sempre, ed è stato così anche contro l’undici di Baroni. Un Melchiorri che segna e fa segnare, un Pasquato ritrovato, un Improta sempre più decisivo e i redivivi Rocchi e Vantaggiato rappresentano la vera chiave di volta. Dovranno essere loro a trascinare i biancoscudati nella corsa alla salvezza. Una corsa con l’occhio al Novara, ma non solo. Dieci punti. Carpi, Varese, Brescia e Bari: quattro squadre appaiate a quota 40, distanti 10 lunghezze dalla truppa di Serena. Una forbice al momento rassicurante, ma non del tutto. Perché Carpi e Brescia sono cadute in una crisi profonda, che, nonostante gli avvicendamenti alla guida tecnica (Iaconi in Lombardia, Pillon a Carpi), non si è chiusa nemmeno l’altroieri. Tanto meno il Varese, sconfitto sonoramente dal Padova tre settimane fa e ancora lontano da una ripresa vera e propria. E poi c’è il Bari: una squadra, quella pugliese, che attraversa un momento di forma straordinario (cinque gare senza sconfitte, di cui tre vittorie contro Lanciano, Avellino e, buon ultimo, il blitz di Trapani), ma senza una società alle spalle. La situazione economica non è buona, e non è detto che prima della fine della stagione i biancorossi non possano incorrere in una nuova penalizzazione. Aggiungiamoci pure la Ternana, che con il pari di ieri a Crotone è salita a quota 41: il Padova deve fare la corsa sul Novara, e questo è fuor di dubbio, ma, numeri alla mano, cercare di invischiare nella bagarre salvezza anche coloro che oggi si sentono relativamente tranquilli. E la quota salvezza, a quel punto, potrebbe anche abbassarsi. [...]Scontri diretti. Contro il Cittadella, ad esempio: i granata hanno vinto sia all’andata che al ritorno, e i biancoscudati per star loro davanti dovranno fare almeno un punto in più. Medesimo discorso con il Carpi, se gli emiliani dovessero crollare alla distanza. I biancoscudati, invece, sono ampiamente in vantaggio negli scontri diretti con il Varese, battuto sia all’Euganeo che all’Ossola. Quanto a Brescia, Bari, Reggina e Ternana, si deciderà tutto nei prossimi due mesi: vincendo le sfide dirette di aprile all’Euganeo (Reggina e Bari), potrebbero trascinarle nella mischia e portarsi in vantaggio negli scontri diretti. Dopo lo 0-0 dell’andata all’Euganeo, anche la trasferta pre-pasquale di Brescia potrebbe diventare per la stessa ragione un crocevia importante.
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