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Il Mattino: Padova verso il baratro, la dirigenza finge di non vedere

Di seguito alcuni stralci dell’editoriale di oggi de Il Mattino: Presuntuosi, poco capaci e alla stregua di dilettanti alle prime armi: questi sono i dirigenti del Padova di oggi, Diego Penocchio e i Valentini, Andrea e Marco. Stanno...

Redazione PadovaSport.TV

Di seguito alcuni stralci dell'editoriale di oggi de Il Mattino:

Presuntuosi, poco capaci e alla stregua di dilettanti alle prime armi: questi sono i dirigenti del Padova di oggi, Diego Penocchio e i Valentini, Andrea e Marco. Stanno portando i colori biancoscudati verso lo sfacelo, dopo aver chiuso il girone d’andata della serie B al terz’ultimo posto con strategie discutibili e contraddittorie e scelte conseguenti inefficaci. Buon ultimo, il verdetto della Corte di Giustizia Federale sul black out di Modena in occasione della partita con il Carpi li ha sconfitti pure sul piano “politico”: a Palazzo non hanno fatto una buona impressione, tutt’altro. Ma ciò che sorprende, oltre alla già negativa patente di credibilità, è il modo in cui reagiscono alle critiche, invece di accettarle e cercare un confronto. Attoniti e allibiti di fronte al pronunciamento dei giudici romani di secondo grado – come se fosse automatico che, per la seconda volta in poco più di due anni, la stessa società debba beneficiare della vittoria a tavolino per guasti agli impianti di illuminazione del suo e di un altro stadio, ma quando mai? – e a testa alta e impettiti quando fanno la loro passeggiata per raggiungere gli spogliatoi dopo l’ennesima sconfitta. Domanda: ma dove vivono? Sulla luna? Il passato ci torna per forza di cose alla mente, e quel passato riguarda altri tre personaggi che hanno compiuto disastri ancora ben vivi nella memoria di tutti noi: Viganò, Corrubolo e Fioretti. In quattro stagioni ci portarono dalla serie A giù giù sino alla C/2. Riscontriamo molte analogie fra i tre signori che fanno e disfano la tela in viale Nereo Rocco e a Bresseo e il triumvirato di allora, c’è soprattutto una pervicace, ostinata, comune ostinazione a fingere di non vedere ciò che accade dentro lo spogliatoio e a trarne le dovute conseguenze. Solo per puro calcolo economico (pagare tre allenatori in 12 mesi incide certamente sui bilanci) oppure perché è più comodo “vivere alla giornata”, sperando che passi la buriana, senza rischiare nulla? Lasciamo al lettore-tifoso giudicare, ma quello a cui assistiamo è un progressivo ed inesorabile disfacimento di un patrimonio caro ad una collettività: il Padova, signori, è di tutti, non solo vostro, e per il Padova in questa realtà sono stati molti negli anni scorsi, e ce ne sono anche oggi, coloro disposti a fare sacrifici economici pur di non vedere infangata la propria fede con il ritorno in terza serie.

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