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Padova-Pro Piacenza, Petrilli: “Verranno per prendersi un punto, ma se giochiamo come a Reggio non ce n’è per nessuno”

Nella passata stagione in serie D Nicola Petrilli, complice un problema fisico nei primi mesi a Padova, ha dovuto attendere quasi un girone per mostrare le sue qualità e fare la differenza in campo. Quest’anno un gradino più in alto, ha...

Redazione PadovaSport.TV

Nella passata stagione in serie D Nicola Petrilli, complice un problema fisico nei primi mesi a Padova, ha dovuto attendere quasi un girone per mostrare le sue qualità e fare la differenza in campo. Quest’anno un gradino più in alto, ha impiegato meno di 40 secondi di campionato per rivelarsi subito decisivo. Suo il cross da cui è scaturito il gol lampo di Neto Pereira, a impreziosire una gara che lo ha visto giocare in linea con le sue potenzialità, con scatti, punizioni procurate e anche il traversone per la testa di Cunico da cui poteva scaturire la rete del secondo vantaggio. «Bisognava partire così – esordisce l’ex Martina, ragionando in termini di squadra – perché se avessimo dato all’avversario la possibilità di fare il proprio gioco per noi sarebbe stata dura. Sbloccare la gara è stato dunque un primo passo avanti». E Petrilli è partito con il piede giusto: «Sono contento. Avevo fatto bene l’anno scorso, ma voglio assolutamente continuare altrimenti è tutto inutile. Occorre proseguire così fino in fondo, è importante sia per me che per la società».Dopo tre stagioni e mezzo nell’allora C2 e in serie D, l’esterno offensivo biancoscudato si riaffaccia in terza serie. «Un anno che devo affrontare come fossi un giovane. Questo per me è un nuovo trampolino di lancio in una piazza in cui tutto vale doppio. Penso di giocarmi molto e forse questo è l’anno più importante per la mia carriera. Se si sbaglia, infatti, tutto poi diventa più duro». Tornando alla prova personale al “Mapei Stadium”, Petrilli, con la complicità dei compagni, si è subito rilevato, sulla falsariga di quanto succedeva in serie D, il grimaldello del Padova, colui che rompe gli equilibri e crea superiorità numerica con le sue giocate. Ora però il giocatore vuole fare un ulteriore passo in avanti: «Di quel match mi è piaciuto quasi tutto, soprattutto la concentrazione e l’attenzione che non sono mai mancate, ma non mi è piaciuto il secondo tempo in cui sono un po’ calato, come gli altri, quando invece si dovrebbe sfruttare la stanchezza altrui. Questo ancora mi manca perché, se si sta bene, negli ultimi 15-20 minuti si può fare veramente male».Il modulo 4-2-3-1 esalta in pieno le sue attitudini. Con altri assetti potrebbe giocare da trequartista o seconda punta? «Li ho fatti entrambi abbastanza e cercherò comunque di interpretarli al meglio, fermo restando che la mia caratteristica è quella di puntare l’uomo con l’uno contro uno e quindi, se servito spalle alla porta, mi riesce meno bene». Con le maglie di Crotone e Nocerina Petrilli ha già ottenuto in passato due promozioni in serie B. «A fare la differenza – spiega – sono vari elementi, a partire dal fattore campo. In casa non devi lasciare troppi punti per strada e fuori non devi mai chiuderti. Un gruppo solido e unito che non si monta la testa e un ambiente sano possono poi essere l’arma vincente». E domenica arriva il Pro Piacenza: «All’Euganeo a tutte le squadre basta un punto per cui giocheranno dietro, ma se facciamo il nostro gioco e ripetiamo la prestazione di Reggio Emilia non ce n’è per nessuno».