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Pelizzoli al vetriolo: “A Padova decidono i tifosi…”

«Adesso che sono andato via, ci saranno altri tre-quattro capri espiatori soprattutto da parte dei siti che fomentano i tifosi, e tra questi escludo quelli della tribuna Fattori che ci hanno sempre sostenuto». Comincia così l’intervista...

Redazione PadovaSport.TV

«Adesso che sono andato via, ci saranno altri tre-quattro capri espiatori soprattutto da parte dei siti che fomentano i tifosi, e tra questi escludo quelli della tribuna Fattori che ci hanno sempre sostenuto». Comincia così l'intervista rilasciata da Ivan Pelizzoli al Gazzettino, il portiere, ormai ex biancoscudato, si toglie qualche sassolino dalla scarpa dopo la repentina cessione al Pescara, maturata in seguito ai malumori espressi dalla piazza nei suoi confronti. Una piazza che, a detta di Pelizzoli, avrebbe troppo "potere". «Sinceramente non mi aspettavo di andare via, anche perchè me l’hanno detto due giorni fa. Se poi bisogna ascoltare i tifosi, non so… - si legge ancora nell'intervista - Però a questo punto non mi interessa niente, sono arrivato in una squadra di serie A e sono contento di questa nuova avventura». Nei suoi confronti c’è stato appunto qualche mugugno di alcuni supporters biancoscudati anche con il Lanciano, questo sarebbe il motivo della sua partenza. «Questo è ciò che mi hanno detto». È dispiaciuto di essere andato via? «Lo sono anche perchè non c’è stato alcun tipo di motivo, le cose sono cambiate in due giorni». Ancora sull'ormai famosa punizione contro il Lanciano: «L’ha messa bene Mammarella, ma lì sono tutti allenatori e secondo qualcuno tutti hanno diritto di parlare». Cosa le ha detto Pea? «Gli dispiace. Comunque ho fatto 50 giorni bene, il gruppo è affiatato. So per certo che squadra e allenatore remano dalla stessa parte. La squadra deve crescere e serve tempo. Speriamo che glielo diano». Quindi sul congedo con i vecchi colleghi: «Ho salutato squadra, staff tecnico, magazzinieri e fisioterapisti. Sono le persone che mandano avanti la squadra e ho fatto a loro un in bocca al lupo».