Si sono incrociati ieri, prima della consueta cerimonia per la consegna dei riconoscimenti agli allenatori di serie A, B e Lega Pro. Carlo Sabatini e Michele Serena hanno il Padova in comune, e pure una salvezza sulla carta difficilissima da raggiungere: il primo ce l'ha fatta nel 2009/10, il secondo ci sta provando. "Sia in quella stagione che nella precedente cercai sempre di essere il più equilibrato possibile - spiega Sabatini al Mattino - senza farmi prendere dal momento. Quando mi richiamarono, mancavano otto giornate e c'era chi mi dava del pazzo perché avevo accettato l'incarico nonostante una squadra giù e un calendario tremendo. Invece ce la facemmo». Il Padova di Sabatini in questo periodo era sempre penultimo, ma a soli tre punti dalla salvezza diretta (e non ad otto come oggi). «Ci fu il silenzio-stampa e andammo anche qualche giorno in ritiro - continua Sabatini - Queste scelte possono far bene perché ci si isola dalle critiche, che comunque ci stanno, e aiuta a serrare le fila e a preparare al meglio la gara successiva. In momenti come quelli non puoi permetterti il minimo errore. Per cui ben venga il ritiro. Il Padova si può salvare, io ci credo e sono fiducioso. Spero che l'ambiente riesca a trovare ottimismo, fondamentale per andare avanti».
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Sabatini al Mattino: “Il silenzio stampa ci salvò”
Si sono incrociati ieri, prima della consueta cerimonia per la consegna dei riconoscimenti agli allenatori di serie A, B e Lega Pro. Carlo Sabatini e Michele Serena hanno il Padova in comune, e pure una salvezza sulla carta difficilissima da...
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