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Vigilia Reggiana-Padova, Parlato: “Voglio undici leoni pronti a giocare contro uno stadio intero”. Ilari out, si tenta la panchina per Altinier

Countdown agli sgoccioli, ormai ci siamo: ultime ore di pazienza e poi il Padova tornerà, 466 giorni dopo, a scendere in campo in un campionato professionistico. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 30 maggio 2014 (Padova-Avellino 2-1). E...

Redazione PadovaSport.TV

Countdown agli sgoccioli, ormai ci siamo: ultime ore di pazienza e poi il Padova tornerà, 466 giorni dopo, a scendere in campo in un campionato professionistico. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 30 maggio 2014 (Padova-Avellino 2-1). E tanta anche: la mancata iscrizione in Lega Pro, la nascita della Biancoscudati, la trionfale cavalcata in Serie D, il ritorno alla classica denominazione, la pianificazione della nuova stagione. Una lunga parentesi di cui molti avrebbero fatto anche a meno, ma che ha inaspettatamente avuto l'effetto di riaccendere in città un entusiasmo sopito da anni, riconciliare il Padova con i padovani, creare solide basi per il futuro. I puntini si uniscono solo guardandosi indietro, diceva Steve Jobs. Chissà dunque se tutto questo sarà stato, in fin dei conti, un bene per l'ACP. Certo è che per togliersi buone soddisfazioni nell'imminente campionato, fondamentale sarà esordire con il piede giusto, accumulare sin da subito quei punti che poi, alla resa dei conti primaverile, finiscono sempre per fare la differenza.Partenza però subito in salita per gli uomini di mister Parlato nella tana di una delle compagini meglio attrezzate del girone: la Reggiana. “Andremo in scena contro una squadra collaudata, ben allenata ed anche rinforzatasi nel corso del mercato estivo” – dichiara il tecnico napoletano al termine dell'odierna rifinitura della Guizza alla quale non hanno preso parte, oltre ai vari lungodegenti, né Ilari né Altinier (ma quest'ultimo è stato ugualmente convocato nella speranza di un recupero in extremis per la panchina). “Noi comunque vogliamo dire la nostra, ho chiesto ai ragazzi di uscire dal campo stremati e soddisfatti della propria prestazione. Sarà importante rimanere in undici. Non voglio espulsioni, perché in questa categoria oggi come oggi non possiamo permetterci di regalare la superiorità numerica all'avversario. Ci vorranno attenzione e concentrazione. Se avrei preferito un avvio più soft? Cambia poco, ciò che conta sarà la nostra prestazione. Che sia soft o meno dovremo essere abili a calarci nella parte e a giocare come undici leoni in uno stadio intero che sarà contro di noi. E sarà bene anche correggere gli errori commessi nelle due partite di Coppa Italia, interpretando la gara in maniera positiva e propositiva, nascondendo magari anche qualche difetto che ancora abbiamo. Se ne ha anche la Reggiana? E' una squadra di grande palleggio con giocatori di ottima dinamicità dal centrocampo in su. Abbiamo comunque cercato di analizzare i punti in cui andare a pungere, ma al di là di questi ragionamenti mi aspetto un esordio all'altezza della situazione. Voglio un Padova tignoso, rognoso e con l'osso in bocca. Chi scende in campo dovrà essere consapevole di quello che fa e di interpretare al meglio il modulo di gioco che abbiamo scelto”.A tal proposito, provato nella rifinitura odierna unicamente il 4-2-3-1, che domani pomeriggio in Emilia dovrebbe vedere in campo: Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Corti, Bucolo; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira. Possibile outsider in mediana Giandonato, che però dovrebbe con tutta probabilità partire dalla panchina per poi eventualmente subentrare a partita in corso in base alla piega che prenderanno gli eventi. In bocca al lupo Padova. E bentornato.