Il futuro del Bologna: le ambizioni rossoblù in Italia e in Europa
L’undici di Vincenzo Italiano ha già dimostrato di soffrire il doppio impegno, ritrovandosi al nono posto a fine campionato. Il rischio di un calo di rendimento esiste, soprattutto se la società non riuscirà a rinforzare adeguatamente la rosa. Tuttavia, con un mercato estivo intelligente e oculato, l’obiettivo di consolidare la squadra nelle prime sei o sette posizioni sarebbe plausibile, ripiegando almeno su un piazzamento in Conference League.
In Europa League, la differenza rispetto ai club europei potrebbe ancora farsi sentire in termini di esperienza, profondità della rosa e mentalità. Superare la fase a gironi rimane comunque un obiettivo possibile: da lì in avanti tutto dipenderà dal sorteggio, forma fisica e crescita mentale del gruppo. Un approdo agli ottavi o persino ai quarti di finale non è fantascienza. Capitolo Coppa Italia: sulle ali dell’entusiasmo, l’anno prossimo i felsinei potrebbero ritentare la scalata. Ripetersi non è mai facile, ma un'eventuale semifinale non appare fuori dalla portata del Bologna.
La concorrenza in Serie A e il contesto competitivo
Se da un lato il club può guardare con orgoglio e fiducia ai recenti risultati, dall’altro non si possono ignorare sullo sfondo le diverse big desiderose di riscatto. Prendiamo come esempio il Milan: dopo una stagione deludente, i rossoneri hanno deciso di voltare pagina puntando su Allegri in panchina. Il tecnico toscano farà leva su esperienza e capacità di ottenere risultati con pragmatismo: con qualche ritocco mirato il Milan tornerà senz’altro a candidarsi per le prime posizioni. Un discorso analogo vale per la Juventus: dalla Vecchia Signora ci si attende una campagna acquisti importante, con l’obiettivo di riavvicinarsi definitivamente alla corsa Scudetto. La Fiorentina, infine, è una variabile interessante: dopo l’addio di Palladino il nuovo progetto tecnico potrebbe rivelarsi ancor più ambizioso.
In uno scenario così competitivo, insomma, è probabile che i rossoblù si ritrovino a lottare con almeno altre sei rivali per pochi posti europei. Dalla sua, però, il Bologna ha la continuità di progetto. Molte squadre cambieranno allenatore, identità tattica e magari anche parte della rosa, mentre Italiano può contare su un sistema di gioco consolidato, un gruppo coeso e motivato, una dirigenza coerente nelle scelte: questo aspetto potrebbe rivelarsi decisivo soprattutto nei primi mesi della stagione.
Il calciomercato: un’arma a doppio taglio
Un ultimo punto cardine della questione riguarda la capacità di trattenere i giocatori chiave, quelli che hanno permesso il salto di qualità: tra tutti, Santiago Castro è forse il simbolo più brillante della nuova era rossoblù. La crescita esponenziale dell’attaccante argentino lo ha reso il terminale offensivo ideale per il gioco propositivo di Italiano: non a caso il suo nome è da tempo sui taccuini di diverse big italiane e internazionali.
Per i felsinei, mantenere i propri gioielli non è soltanto una questione tecnica: significa lanciare un messaggio. Il club non vuole più essere soltanto una fucina di talenti destinati ad altre piazze, ma una squadra che vuole crescere con i suoi campioni. In tal senso, la conferma di Italiano rappresenta un’ancora fondamentale: il suo rinnovo fino al 2027 diventa una garanzia per gli stessi calciatori. In un calcio in cui spesso si riparte da zero ogni estate il Bologna ha l’occasione, e forse anche il dovere, di provare a costruire qualcosa di duraturo.
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