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Luparense, boccone amaro. Marin: “Li abbiamo pressati male, mi auguro correttezza in gara 4”

La Luparense “stecca” la terza e permette al Pescara di riaprire la serie (si giocherà adesso in campo neutro, con Civitanova, Genzano e Martina Franca possibili sedi). In un PalaSind strapieno, la squadra di Marin gioca sotto ritmo...

Redazione PadovaSport.TV

La Luparense "stecca" la terza e permette al Pescara di riaprire la serie (si giocherà adesso in campo neutro, con Civitanova, Genzano e Martina Franca possibili sedi). In un PalaSind strapieno, la squadra di Marin gioca sotto ritmo rispetto al capolavoro di gara 2, trovandosi spesso a rincorrere gli avversari, fino al 4-4 dei tempi regolamentari. Ai rigori l'errore decisivo è di Mancuso. Gara molto nervosa, scintille in campo e fuori, con David Marin che, in tribuna, ha sudato le proverbiali sette camicie (anche per la quasi nulla ventilazione all'interno del Palazzetto). A fine gara il tecnico spagnolo è il ritratto della delusione: "Sapevamo che sarebbe stata una partita diversa - le sue parole, raccolte da Il Mattino -  Con il portiere di movimento il Pescara è riuscito a metterci in difficoltà, soprattutto perché noi non siamo stati bravi in fase difensiva. Li abbiamo pressati male: a volte troppo presto, scoprendoci, e altre senza troppa convinzione. Nel secondo tempo, nonostante l'immediato 3-1, con l’uomo in più siamo stati molto bravi e praticamente abbiamo sempre giocato nella loro metà campo. Abbiamo sempre tenuto la palla tra i piedi, ma non siamo riusciti a creare tante occasioni limpide: dovremmo imparare a gestire un po’ meglio i diversi momenti della partita, e magari muoverci con un po’ più di ordine».

Mercoledì si va in casa del Pescara, e nonostante non si giochi nel capoluogo abruzzese c’è il rischio che ad attendere i Lupi ci sia comunque un clima infuocato. «Sicuramente ci sarà pressione, ma mi auguro che tutto si fermi lì e che non si vada oltre: ci è bastata l’esperienza di gara-1 per capire che quella non è la strada opportuna. Per far mantenere l’ordine in campo, poi, ci sono gli arbitri».

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