La storia

Federico Friso, il Terribile Mugnaio padovano che macinava farina e cazzotti

Federico Friso, il Terribile Mugnaio padovano che macinava farina e cazzotti - immagine 1
Il ritratto del pugile degli anni '60 oggi nell'approfondimento di Gazzetta
Redazione PadovaSport.TV

Un lungo ritratto di un personaggio dello sport padovano forse ormai dimenticato da tante persone. Federico Friso (classe 1930, scomparso nel 2011) è protagonista oggi dell'approfondimento di Gazzetta.it sulle storie di pugilato. Nel 1960 era considerata una celebrità in città, soprannominato il "Terribile Mugnaio" per la sua attività di famiglia (nel campo della produzione di farine per pizzerie), in quell'anno diventa campione d'Italia dei pesi massimi. Nel 1961, difenderà - venendo dichiarato sconfitto da Rocco Mazzola - la cintura all'Appiani di fronte a circa 10 mila spettatori. Friso è un prodotto della Padova Ring, stessa palestra dove muove i suoi primi passi Luciano Sarti che tra il 1970 e il 1975 conquista per tre volte il tricolore dei pesi medi. Si legge nel racconto:

Un peso massimo dal fisico solido, granitico; il suo modo di stare sul quadrato era improntato a un'azione incalzante, a una generosità che mandava in visibilio il pubblico padovano e che riscuoteva anche gli apprezzamenti degli spettatori neutrali, all'esibizione di un coraggio prevaleva sullo spartito strategico e su qualsiasi pianificazione tattica, nel corso dei suoi incontri. Un'intensità che più di una volta gli costò anche cara, perché il dazio che pagava alla sua avanzata era l'esposizione ai colpi d'incontro dei suoi antagonisti; soffriva gli avversari più mobili, agili: gli schermidori, quelli che si affidavano prima al gioco di gambe che ai colpi da mettere a segno


A proposito del confronto con Mazzola all'Appiani:

Quello stesso titolo italiano Friso lo rimette in palio tra le mura amiche, come si dice in gergo calcistico, dello stadio "Appiani" di Padova, undici mesi dopo: è il 14 maggio del 1961 e lo sfidante è il lucano Rocco Mazzola, schermidore con una taglia più adatta ai Mediomassimi, categoria dalla quale proviene. Friso vorrebbe concludere in poche riprese, il copione delle prime due sembra dargli ragione; dalla terza in poi il sinistro di Mazzola comincia a pungere, supportato dalla continua variazione delle distanze orchestrata dalla sua mobilità. Friso accusa quelle stilettate mancine, ma nelle riprese finali riesce a ritrovare la sua potenza di fuoco, facendo vacillare Mazzola. Al termine del confronto, il verdetto a favore di Mazzola fa esplodere la rabbia del pubblico di casa, le cui escandescenze fanno slittare il prosieguo della riunione. È, forse, la più grande delusione per il Terribile Mugnaio

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