Padova primo in classifica dopo quattordici turni? Ottimo segno, se si considera che nella Serie C2 (che allora era la quarta Serie del calcio italiano, mentre oggi è proprio la Serie D) 2000-2001, conclusasi con la promozione in C1 dei biancoscudati, gli uomini di Franco Varrella allo stesso punto del campionato occupavano il secondo posto in graduatoria (e la situazione era pure peggiore nel torneo 1980-1981, altra occasione in cui il Padova conquistò la terza Serie). Anche allora, più o meno come nel caso dell'annata attuale, l'estate antecedente l'inizio del campionato aveva visto la poltrona di presidente della società cambiare proprietario, ceduta da Viganò all'imprenditore padovano Alberto Mazzocco per la felicità dei tifosi biancoscudati, delusi da un misero sesto posto ottenuto dalla squadra al termine del campionato. Ed anche quella volta la rivale nella corsa-promozione era veneta: oggi l'Altovicentino, quindici anni fa il Mestre. Differenza sostanziale, però, è il fatto che quel Padova, rivoluzionato e rinforzato dal nuovo consulente di mercato Italo Castellani con arrivi importanti, tra i quali spiccavano quelli di Roberto Colombo, Andrea Bergamo (padovano doc che andrà subito ad indossare la fascia da capitano), Felice Centofanti e Renzo Tasso, aveva iniziato il campionato con rendimento balbettante, per poi accelerare in maniera decisiva alla distanza. Eh sì, perché dopo le prime cinque giornate il Padova, partito con l'ovvio obiettivo di ottenere la promozione, aveva racimolato solo sei punti, preoccupando non poco i tifosi, i quali, dopo aver chiamato a rapporto la squadra a seguito della sconfitta del primo ottobre maturata a Vercelli, la settimana successiva all'Euganeo accolsero gli uomini di Varrella con un semplice quanto eloquente striscione: “Una domanda: siamo alle solite?”. No!, risposero in coro i biancoscudati, i quali, a partire dalla vittoria ottenuta quel giorno proprio contro il Mestre, grazie ad una doppietta del neoarrivato Ferronato, inanellarono una preziosissima serie di undici risultati utili consecutivi che permise loro, a seguito del quindicesimo turno, di superare in vetta alla classifica gli stessi arancioneri. Un periodo di forma smagliante, che però si concluse dopo otto vittorie consecutive (esattamente quante ottenute dal Padova di Parlato ad inizio campionato) all'ultima giornata del girone d'andata, quando il Mantova dell'ex Montrone espugnò l'Euganeo per 1-0 grazie ad una rete di Graziani. Poco male, tutto sommato: nonostante l'inaspettato stop, il Padova si laurea infatti ugualmente campione d'inverno, girando da capolista a quota 35 punti (quelli attuali degli uomini di mister Parlato) a più tre sul Mestre ed a più quattro sulla Pro Patria. C'è grande ottimismo nell'aria per il girone di ritorno. Lo testimonia l'incremento degli spettatori al seguito della squadra sia in casa che in trasferta, dopo anni di progressiva desertificazione degli spalti dell'Euganeo. Uno stadio che sarà di grande aiuto ai biancoscudati nelle prime gare del girone di ritorno, in occasione delle quali il leitmotiv è sempre lo stesso: vittoria in casa, sconfitta in trasferta, un copione che si ripete fedelmente fino al settimo turno di ritorno, quando i biancoscudati inciampano per 0-0 in casa del modesto Legnano. Ma il punteggio finale in questo caso passa in secondo piano alla luce dei barbari scontri che si verificano sul terreno di gioco a fine partita tra le due tifoserie e che si concludono solamente grazie all'intervento della polizia con un bilancio di dieci contusi. Ad ogni modo, a livello di classifica, il risultato maturato in Lombardia avrebbe potuto pesare non poco a causa della sconfitta arrivata sette giorni prima nel big match di Mestre, dove Centofanti e compagni erano caduti per 1 a 0 (rete decisiva di Polesel al 1' su generosissimo calcio di rigore concesso dall'arbitro Grilli) dopo aver dominato per tutto l'arco della gara, perdendo così la vetta della classifica proprio in favore dei padroni di casa. Fortunatamente però, gli arancioneri rimasero a secco di punti sette giorni più tardi sul campo della Pro Patria terza in classifica. Dopo ventiquattro giornate la situazione è la seguente: Mestre in vetta a quota 46 punti, Padova 45, Pro Patria 43. Riprendere a correre è l'imperativo in casa biancoscudata per riconquistare un primo posto sinonimo di Serie C1 ed evitare i sempre insidiosi playoff. Detto fatto: ecco arrivare già la settimana successiva il definitivo sorpasso in alta quota degli uomini di Varrella, che, lesti ad approfittare della sconfitta del Mestre sul campo della Pro Sesto, superano all'Euganeo il Novara per 2 a 1 grazie ad una doppietta di Michele Pietranera, attaccante arrivato nell'ottobre precedente dal Catania. Nove giornate al termine del campionato. Padova primo in classifica. E' il momento dello sprint finale verso un traguardo chiamato C1. E la strada appare ora in netta discesa per i biancoscudati, chiamati ad affrontare modeste compagini come Biellese, San Donà, Moncalieri e Montichiari, squadre contro cui, nel corso del girone d'andata, era iniziata la preziosa striscia delle otto vittorie di fila. Ed i pronostici non vengono traditi: biancoscudati a punteggio pieno con 12 punti in saccoccia specialmente grazie alla verve dei due bomber, ossia Centofanti (ormai diventato idolo indiscusso della tifoseria) e lo stesso Pietranera, che aveva iniziato a segnare con encomiabile regolarità. La vetta della classifica è ormai consolidata con 6 punti di vantaggio sulla Pro Patria seconda in classifica e 7 rispetto ad un ormai poco brillante Mestre a cinque giornate dal termine dei giochi. La promozione è ormai solo questione di tempo. Un tempo che però potrebbe dilatarsi a causa di un inaspettato 1-1 che si concretizza all'Euganeo il 14 aprile contro un Meda affamato di punti playoff. Ma il condizionale non è casuale, perché le inseguitrici non ne approfittano: Pro Patria a reti bianche a Sesto San Giovanni e Mestre KO in casa contro il Mantova. Dopo questo piccolo incidente di percorso, ecco il Padova tornare in marcia, asfaltando il Sassuolo a domicilio per 5 a 1 con tripletta di Pietranera e reti di Ferronato e Gasparetto. Grazie a questo risultato, i biancoscudati, a più 8 sul Mestre tornato al secondo posto, possono festeggiare la promozione con due giornate d'anticipo sul termine del campionato. Due sono i modi: o ottenendo i tre punti a Bolzano, sul campo del Sudtirol, oppure grazie ad una mancata vittoria degli arancioneri impegnati allo Zini di Cremona. Ed è proprio quest'ultima alternativa a verificarsi: 2 a 0 in favore dei grigiorossi allenati da Nanu Galderisi, che così confeziona un gran bel regalo per il suo amato Padova, ufficialmente promosso in Serie C1. Ininfluente dunque il risultato finale che matura in Trentino, ossia uno scialbo 0-0, così come lo saranno quelli degli ultimi due incontri della stagione: altra gara a reti bianche contro la Triestina e chiusura in bellezza con un divertente 3-2 che matura al Martelli di Mantova. Capocannoniere stagionale della squadra si laurea Centofanti con 15 marcature, seguito a quota 13 da Pietranera. Il cuore biancoscudato torna dunque a pulsare dopo anni di delusioni. Esattamente ciò che tutti si augurano accada anche oggi.
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