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Storia di Nane Vecchina, sommo poeta del gol biancoscudato

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Flash dal passato: momenti di storia biancoscudata nella nostra rubrica del lunedì
Alessandro Vinci

Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti dei “goal”. Ogni goal è sempre un'invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità”. Così scriveva Pier Paolo Pasolini in un articolo pubblicato sulle pagine de Il Giorno il 3 gennaio 1971.Il gol. L'essenza del gioco del calcio, la sua gioia più pura. Insomma, il momento grazie al quale ognuno di noi si è innamorato di questo sport. Ecco perché è doveroso parlare di Giovanni “Nane” Vecchina, il giocatore che ha segnato più reti nella storia del Calcio Padova. Colui che, “pasolinianamente” parlando, ha regalato più momenti poetici ai tifosi biancoscudati: 85.Vecchina, classe 1902, cresce calcisticamente tra le fila della squadra della sua città natale, il Venezia, con la cui maglia esordisce in Prima Categoria (la Serie A dell'epoca) appena diciassettenne, permanendovi sino al 1922. Ciò che accadde in seguito, è vicenda incerta, perché il 25 agosto del '24, giorno in cui il Padova lo mette sotto contratto, le cronache dell'epoca riferiscono che il nuovo attaccante biancoscudato non disputava gare ufficiali da oltre un anno. Sembra in ogni caso che, dopo aver concluso l'esperienza neroverde, si fosse trasferito nella città del Santo mantenendosi comunque in buona forma fisica allenandosi con regolarità. A suffragare questa ipotesi è anche l'avvio boom della sua esperienza in biancoscudato: sei gol nelle prime tre gare ufficiali con la nuova maglia. Il primo realizzato a Novara, il secondo ad Alessandria, e gli altri quattro in casa contro l'Andrea Doria, il 19 ottobre. Ma quest'ultima non era una partita come le altre: era infatti quella dell'inaugurazione del nuovo stadio biancoscudato, l'Appiani. E Vecchina, l'ultimo arrivato, vi aveva segnato i primi quattro gol della sua storia, il primo dei quali già dopo 3' di gioco. Impossibile però mantenere questa incredibile media di due gol a partita. Per chiunque. Dopo quattro settimane a secco, ecco Nane andare di nuovo in rete in occasione della sfortunata trasferta di Mantova del 14 dicembre, che termina sul 2-1 in favore dei virgiliani e vede per giunta infortunarsi gravemente Giovanni Monti, il capocannoniere della squadra nelle quattro precedenti stagioni, che tornerà in campo solamente un anno e mezzo più tardi. Niente paura però, perché l'attacco biancoscudato '24-'25 può fare affidamento su un Vecchina ed un Toni Busini in forma smagliante, che concludono entrambi la stagione con ben 15 reti all'attivo, contribuendo in maniera decisiva alla conquista di un ottimo quarto posto finale nel proprio girone alle spalle di compagini del calibro di Bologna, Pro Vercelli e Juventus, squadra, quest'ultima, contro cui Vecchina va a segno sia all'andata che al ritorno, gare terminate entrambe a favore dei biancoscudati. Sì, è proprio un Padova che diverte quello della metà degli anni '20. Una squadra che, oltre ad un attacco di indubbio valore, poteva contare in difesa sull'affiatata coppia di terzini Danieli-Barzan, ed in mediana sulla maginot Fagiuoli, Fayenz, Girani (il modulo di quegli anni, infatti, era in tutta Europa il 2-3-5, la “piramide di Cambridge”). In più, nell'estate del 1925, ecco arrivare alla corte di Burgess Jànos Biri, forte portiere ungherese nel giro della nazionale magiara, e, per sopperire all'assenza di Giovanni Monti, il fiumano Andrea Kregar. Sembra il preludio di una grande stagione per il Padova, che in attacco conta sui gol del suo centravanti: Vecchina. E Nane sembra non deludere le aspettative, andando a segno all'Appiani contro la sua vittima preferita, la Juventus (2-2 il finale), già alla seconda giornata. Ma evidentemente sugli attaccanti biancoscudati pesa una qualche maledizione: durante la trasferta sul campo della Sampierdarenese del quinto turno, infatti, si infortuna anche Vecchina. Tornerà in campo sette mesi più tardi, agli sgoccioli del campionato, ed inizierà subito a recuperare il tempo perduto siglando addirittura una tripletta nello stesso giorno del suo rientro nel 5-2 che matura all'Appiani contro la Pro Vercelli e trovando la via del gol anche nella successiva gara contro la Cremonese. Ma il conto delle reti non si ferma qui: le ultime due arriveranno infatti il 18 luglio, in occasione del vittorioso recupero della gara interna contro il Milan, il cui originario risultato (3-2 per i biancoscudati) era stato annullato. Nonostante il lungo stop Vecchina conclude così la sua seconda stagione all'ombra del Santo con 7 reti all'attivo, mentre il Padova si posiziona ancora una volta al quarto posto, ma a ben 12 punti di distanza dalla Juventus capolista, che in seguito si laureerà Campione d'Italia. Ma è già tempo di voltare pagina.Nuova stagione, nuovi gol per Nane, che con le sue 9 reti (otto in campionato più una in Coppa Italia) torna in vetta alla classifica marcatori biancoscudata al termine di un'annata dal rendimento complessivo al di sotto degli standard degli anni precedenti da parte di una squadra rimasta orfana di Burgess e costretta, a causa di ristrettezze economiche, ad autogestirsi per gran parte del campionato sotto la direzione di capitan Aldo Fagiuoli, che a fine stagione appenderà le scarpette al chiodo. Insieme a lui, lasciano Padova anche altre colonne portanti dell'undici titolare come Biri, Toni Busini e Feliciano Monti.Sotto la guida del nuovo allenatore Charles Bell, l'obiettivo per la stagione '27-'28 è dunque quello della permanenza in massima serie. Ed è qui che emerge il talento di Vecchina, che si carica sulle spalle la squadra ed inizia a segnare con regolarità impressionante, andando a segno per ben nove volte nelle prime dieci gare di campionato, ossia nel girone d'andata. Il Padova è Nane-dipendente? Sì. A fine stagione, infatti, recheranno la sua firma ben 14 dei 24 gol messi a segno dalla squadra, che riuscirà ad ottenere la salvezza (ma anche se non l'avesse ottenuta sarebbe stata poi ripescata causa riforma del campionato).Un traguardo che l'annata successiva apparirà come un'impresa: la Federazione, infatti, aveva stabilito che, a partire dalla stagione '29-'30, il massimo campionato italiano si sarebbe disputato con la formula del girone unico a sedici squadre. Cosa significa questo? Che le retrocessioni per ognuno dei due gironi da sedici squadre sarebbero dovute essere ben otto, al pari delle squadre ammesse alla nuova Serie A.Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare, recita un famoso detto. E' nei momenti cruciali che si vedono i veri campioni. E Vecchina è uno di quelli. Uno che si esalta di fronte alle sfide più stimolanti. Ne scaturirà infatti la miglior stagione della sua carriera. Una stagione con medie da capogiro: 23 gol in 25 partite disputate.Come di consueto, inizio col botto per Nane, che va a segno alla prima giornata contro il Novara (2-2 il finale), alla seconda contro il Modena (5-1 in favore dei canarini), alla terza contro l'Alessandria (3-3), alla quarta per ben tre volte contro il Livorno (4-3 per gli uomini di Burgess, tornato alla guida dei biancoscudati dopo due stagioni) ed alla quinta siglando il gol decisivo nella vittoria dell'Appiani contro il Prato (2-1). Un'altra tripletta arriverà poi all'ottavo turno, in occasione del pirotecnico successo interno per 4-3 sulla Pro Patria, con un suo rigore a portare definitivamente in vantaggio i biancoscudati all'87'. Prestazioni che gli varranno la sua prima, meritatissima convocazione in Nazionale per l'amichevole in programma il 2 dicembre a San Siro contro l'Olanda. E sarà un esordio vincente: Vecchina partirà titolare e gli azzurri si imporranno sugli orange per 3-2 con doppietta di Libonatti e gol di Baloncieri. La sua seconda convocazione arriverà poi tre anni più tardi, nel 1931, quando però ormai Nane non vestirà più la maglia del Padova. Ad ogni modo, una volta tornato dall'esperienza azzurra, il bomber veneziano conclude il girone d'andata con altri due gol, realizzati al decimo ed al dodicesimo turno rispettivamente contro Atalanta (2-2 il finale) e Legnano (3-1 in favore dei biancoscudati), ma anche, purtroppo, rimediando nel corso della trasferta di Bari, ultima gara dell'andata, un infortunio che lo costringerà a saltare le prime quattro partite del girone di ritorno. Incontri che – guarda caso – coincideranno con altrettante sconfitte che faranno precipitare biancoscudati in zona retrocessione.La squadra ha enorme bisogno di Nane per rialzarsi. E lui, come al solito, risponde presente, andando a siglare una doppietta sul terreno del Prato ultimo in classifica nel giorno del suo rientro in campo, permettendo così al Padova di tornare dalla Toscana con due preziosissimi punti in più in classifica. E' la rinascita per i biancoscudati, che grazie ai gol di Vecchina a fine stagione otterranno l'ottavo posto, l'ultimo utile per la qualificazione alla nuova Serie A. Tra le reti di Nane da segnalare nell'ultima parte della stagione, senza dubbio la tripletta rifilata alla Roma al ventiduesimo turno (la terza ed ultima stagionale in altrettanti successi biancoscudati per 4-3) e la punizione trasformata a San Siro contro il Milan a dieci minuti dal 90' che permise al Padova di imporsi per 2-1 sui rossoneri due giornate più tardi.Insomma, Vecchina non solo segna tanto, ma risulta sempre decisivo. Ed in cinque stagioni ha già realizzato 68 reti, risultando così il giocatore più prolifico nella storia della società. Ma a lui non basta. C'è un'ultima missione da portare a termine per l'idolo dei tifosi biancoscudati: salvare il Padova nel nuovo campionato a girone unico, che avrebbe compreso la crème de la crème del calcio italiano.Come andò a finire? La squadra, lungi dall'essere rinforzata in fase di mercato, retrocesse all'ultima giornata, classificandosi al penultimo posto, a meno due punti dalla zona salvezza. Ma Vecchina fu uno dei pochi a salvarsi: la sua fu infatti una stagione segnata da prestazioni di spessore: 17 gol (di cui cinque realizzati il 30 marzo all'Appiani contro la Pro Patria) in 23 presenze. Un numero considerevole per una squadra retrocessa, ma che non bastò ad evitare al Padova la prima delusione della sua storia.

Ormai tutta Italia si è accorta delle qualità di Nane, che nell'estate del 1930 saluta dunque il Biancoscudo dopo sei anni di militanza, 118 presenze e 85 gol. Numeri da campione vero. Numeri da futuro tricampione d'Italia. Eh sì, perché Vecchina passa alla Juventus, con la cui maglia conquista i primi tre scudetti dell'epoca d'oro bianconera. I primi due da titolare, il terzo da comprimario, a causa dell'arrivo di Felice Borel, il farfallino.Di lì in poi, la fase calante della sua carriera (fisiologicamente inevitabile per uno che aveva esordito in massima serie a soli diciassette anni) che lo vedrà vestire, seppur senza la verve degli anni precedenti, le maglie di Torino (A), Biellese (C), Venezia (B), Palmese (C) ed infine Siracusa (C), fungendo, in queste ultime due esperienze, da giocatore-allenatore.Eh sì, sarà quella la strada che Vecchina sceglierà di intraprendere dopo aver appeso le scarpette al chiodo a quasi trentotto anni d'età. Una strada che lo porterà a guidare nel corso degli anni '40 Rovigo (C), Vicenza (A), Napoli (A) e Pistoiese (C), senza però far registrare particolari acuti. Saranno queste le ultime esperienze calcistiche del grande Nane, che si spegnerà a Vicenza all'età di settant'anni, nel 1973, ancora in cima alla lista dei bomber all time biancoscudati, posizione che mantiene ancora oggi e che gli fa guadagnare con pienissimo merito il titolo di “più grande poeta del gol” della storia del Calcio Padova.