Quali sono però questi nomi che tanto hanno dato e tanto hanno cambiato? Andiamoli a scoprire insieme all’interno di questo articolo.
Un gigante tra i pali
—Nato a Padova nel 1971, la figura di Francesco Toldo è una di quelle che viene sempre tirata fuori quando si parla di portieri Italiani. Gran parte della sua carriera è stata legata a doppiofilo con le prodezze dell’Inter, complice il suo aver difeso la porta nerazzurra per ben dieci stagioni.
Queste, poi, sono state tra le più fruttuose per i tifosi nerazzurri e per chi all’epoca si interessava di scommesse serie avisto che la squadra ha collezionato cinque scudetti, tre coppe Italia e una storica Champions League, coronando poi il leggendario Triplete sotto l’egida di José Mourinho.
Il dominatore della fascia destra
—Nato a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, nel 1982 Christian Maggio si è fatto conoscere per essere forse il più forte veneto di sempre ad aver militato nel Napoli, complici anche delle vere e proprie scorribande in partita lungo la fascia destra, diventando una pedina fondamentale per gli schemi dell’allora allenatore Walter Mazzarri.
Di Maggio, inoltre, ci ricordiamo tutti la sua notevole prestazione agli Europei del 2012 giocando con la nazionale, dimostrandosi nuovamente come uno dei migliori giocatori laterali della sua epoca.
Il pinturicchio del Veneto
—Nato a Conegliano e cresciuto poi a Padova, Alessandro Del Piero è uno dei giocatori più iconici di tutto il calcio italiano. Simbolo della Juventus per più di vent’anni, Del Piero con i bianconeri ha vinto sostanzialmente tutto quello che era possibile vincere: 6 scudetti, 1 Champions League, 1 coppa internazionale, 1 supercoppa Uefa e tanto altro ancora.
Non c’è però soltanto questo nel cuore di Del Piero, che è diventato uno dei giocatori più amati di chiunque segua le scommesse italia: c’è anche la capacità di essere elegante, di saper inventare, di non dire mai una parola fuori posto; le leggende non sorgono per caso.
Impossibile dimenticare il Divin Codino
—Nato a Caldogno nel 1967, Roberto Baggio è un nome che non ha bisogno di presentazioni in quanto considerato all’unanimità come uno dei simboli del calcio mondiale. Un talento unico, una capacità di concretizzare le azioni sul campo di gioco senza precedenti: vincitore del pallone d’oro nel 1993, autore di gol incredibili sul campo e vincitore di premi, il “Divin Codino” come si era solito chiamarlo è stato un punto di non ritorno per la storia del calcio: una di quelle icone che è impossibile dimenticare.
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