Rieccoli, dieci anni dopo. Uno accanto all'altro. Ora su un giornale, protagonisti di una notizia, presto in campo. Come ai tempi dell'Atalanta. Alejandro Gomez e Daniele Baselli sono stati compagni a Bergamo e torneranno a esserlo al Padova. Un doppio colpo che svela la volontà del club di fare le cose in grande puntando anche su giocatori dal blasone riconosciuto da tutti. Come per il Papu. Ma anche Baselli è un colpo importante. Ha esperienza, qualità, doti da regista e da leader. Ha all’attivo centinaia di partite in Serie A. Saprà calarsi benissimo nella nuova realtà. I due, come detto, sono pronti a ritrovarsi. L'ultima partita, insieme, l'hanno giocata il 30 maggio del 2015. Dieci anni fa, appunto. Risultato finale? Atalanta 1, Milan 3. In panchina c’era Reja. Segnò proprio Baselli di testa (in porta c'era il giovanissimo Donnarumma), poi i rossoneri dominarono: Pazzini e due volte Bonaventura. Anche loro ex Atalanta. Altri tempi. Col passare degli anni e delle annate, molti risultati partite Serie A finiscono nel dimenticatoio. Ma certi giocatori restano, così come certi gesti. O certe storie. E il tempo sembra fermarsi.
pddintorni
In pochi ricordano l’ultima partita giocata insieme da Gomez e Baselli
Il percorso dall’Atalanta al Padova
Dopo quella stagione, il centrocampista ripartì dal Torino mentre l'argentino iniziò, di fatto, la sua lunga avventura nerazzurra che lo portò a diventare uno dei giocatori più apprezzati di tutto il campionato ma anche a livello internazionale. Memorabili le partite in Champions League accanto a un altro talento cristallino come Ilicic. Ora, all'età di 36 anni, archiviata la vicenda doping relativa ai tempi del Siviglia, Gomez è pronto a ricominciare. Padova, per lui, è l'ultima occasione per salutare il calcio alla sua maniera, tra assist e serpentine, dribbling e gol. Tornando a Baselli, i due hanno giocato insieme, in quell'anno, stagione 2014/15, appena nove partite contro Juve, Roma, Fiorentina, Verona, Sampdoria, Roma, Palermo, Chievo e, come detto, Atalanta. L’ultima partita insieme. Ora si prenotano per essere i leader tecnici e non solo del Padova che punta a grandi traguardi a suon in risultati di Serie B per dar continuità alla promozione appena conquistata. Il club vuole divertirsi e per questo sta allestendo una rosa di qualità.
LEGGI ANCHE
L’importanza del doppio colpo per la stagione in Serie B
Al di là delle statistiche appena citate, a cui potrebbero aggiungersene tante altre, c’è un aspetto da considerare. Il fatto che Gomez e Baselli si conoscano non può che essere un bene per tutto lo spogliatoio. Porteranno la loro esperienza ma anche quel feeling che dovrà tornare utile a tutto il gruppo, soprattutto ai più giovani. Sulle doti tecniche, poi, poco da dire, soprattutto per l’argentino. Di lui si conosce tutto. Ha vissuto momenti magici nella propria carriera - anche con la nazionale dell’albiceleste - prima di finire nel dimenticatoio dopo le ultime vicende. Aveva scelto Monza per ripartire, ma è stato costretto a fermarsi subito. Lui, però, il Papu, sorriso contagioso e quella danza che ne lo ha reso celebre come il suo soprannome, ha ancora tanto da dare. Altrimenti non avrebbe accettato. Vale lo stesso per Baselli che dopo il Como - con cui ha conquistato la promozione in Serie A due anni fa - scende di categoria ma con grandi ambizioni. D’altronde, sono quelle del Padova.
Gomez e Baselli, dieci anni dopo
Tecnicamente, come detto, si conosce tutto dei due. Gomez andrà a rinforzare l’attacco. Si potrà sistemare sull’esterno o tra le linee, deciderà l’allenatore. Lui si metterà a disposizione con la sua qualità, tenendo conto dell’età. Darà tutto palla al piede, è lì che vorrà divertirsi e far divertire i tifosi. Baselli è una sorta di equilibratore del centrocampo. Ha sempre unito una buona qualità tecnica a doti da incontrista. Cuce e ricama, per intenderci. Si sistema a ridosso della difesa, gioca la palla in modo semplice, fa ripartire l’azione senza mai strafare. I due sono complementari. Giocheranno in verticale. Come ai tempi dell’Atalanta. Dieci anni dopo, al Padova.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tuo commento verrà moderato a breve.
Puoi votare una sola volta un commento e non puoi votare i tuoi commenti.