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Mauro Bergamasco con Epursimuove: “Ognuno insegua la propria meta”

A Torreglia una serata in cui lo sport viene declinato nella storia di vita di un uomo che, dopo essersi dedicato per 30 anni al rugby di cui 18 passati ai vertici internazionali, porta la vita sportiva in un altro ambiente, fuori dal terreno di...

Cecilia Bacco

A Torreglia una serata in cui lo sport viene declinato nella storia di vita di un uomo che, dopo essersi dedicato per 30 anni al rugby di cui 18 passati ai vertici internazionali, porta la vita sportiva in un altro ambiente, fuori dal terreno di gioco. «Uno stile di vita, un atteggiamento, delle caratteristiche personali che imprimi dentro di te e che manifesti relazionandoti e interagendo con chi ti sta intorno». Questo ha lasciato la palla ovale a Mauro Bergamasco, che nella serata "Una vita dentro e fuori la mischia", ha raccontato insieme all'Associazione Epursimuove, la sua esperienza di uomo ancor prima di atleta, ricordando a ognuno di provare a inseguire con determinazione e fiducia la propria meta. Proprio questa è la finalità degli eventi organizzati da Epursimuove; dare voce a personaggi e storie positive e brillanti del territorio, raccontando di obiettivi raggiunti e sogni realizzati. L'auditoriom pieno, sorrisi divertimento e un'atmosfera in cui lo storico volto della nazionale azzurra di rugby ha saputo mettere a proprio agio il pubblico intrecciando aneddoti sportivi, storie di vita ed episodi particolari della carriera. «Sapete perché ho cominciato a interessarmi a rugby? - interpella il pubblico Bergamasco - perché da bambino ero iperattivo e mio papà mi lasciava correre intorno al campo mentre allenava». Figlio d'arte, una famiglia di sportivi, con papà rugbista, mamma atleta di basket e un fratello con cui ha condiviso tutto, compresa l'esperienza all'estero, a Parigi. Proprio di Mirko racconta che dopo un infortunio alla spalla rimediato da Mauro in una partita a Glasgow, in fratello minore andava a comperare la legna per il maggiore così che lui potesse tagliarla, costruire, inventare e liberare la mente. In quel periodo, quando i due condividevano l'appartamento e giocavano tra le fila dello Stade Français, di rugby non si poteva parlare, ma si poteva contare l'uno sull'altro. Ancora Bergamasco parla divertito della maratona di Venezia corsa per il figlio Pietro appena nato e del profumo di olio canforato misto a erba strappata di cui gli basta percepire l'essenza per sembrare di essere ancora in campo, pronto per una nuova gara. Una serata in compagnia di un campione cui Epursimuove ha fatto raccontare la propria esperienza di figlio, atleta, giocatore e imprenditore e in cui il rugbista ha voluto al proprio fianco Team For Children, di cui da sempre è sostenitore, per aiutare i più piccoli a superare malattie oncoematologiche.