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Plebiscito, Giordani e Bonavina incontrano il Comitato. Ecco i temi emersi

E’ avvenuto ieri a Palazzo Moroni l’incontro tra il sindaco Sergio Giordani, l’assessore allo sport Diego Bonavina e il Comitato Sì al Plebiscito. Di seguito il comunicato del Comitato: Martedì 29 agosto alle ore 12, il...

Redazione PadovaSport.TV

E' avvenuto ieri a Palazzo Moroni l'incontro tra il sindaco Sergio Giordani, l'assessore allo sport Diego Bonavina e il Comitato Sì al Plebiscito. Di seguito il comunicato del Comitato:

Martedì 29 agosto alle ore 12, il Comitato é stato ricevuto dal Sindaco Sergio Giordani e dall'Assessore allo Sport Diego Bonavina.

Il tema principale dell'incontro tenutosi presso l'ufficio del Sindaco era, ovviamente, lo stadio Plebiscito.

Dopo aver eseguito una doverosa presentazione del Comitato e aver ribadito lo scopo prefissato (ovvero dotare la città di uno stadio degno di tal nome), che nessuno dei componenti dello stesso ha tessere di partiti politici e che lo scorso anno era stato abbracciato il progetto dell'Amministrazione Bitonci, in quanto a misura di tifoso, abbiamo spiegato le ragioni per il SÍ.

Un Sì per avere gli spalti a ridosso del campo di gioco, in modo da garantire un tifo come ai fasti dell'Appiani; un impianto integrato nel tessuto della città; per riqualificare i quartieri adiacenti; per sistemare aree con problematiche di scoli e impianti vari.

Un Sì espressione dello zoccolo duro della tifoseria del Calcio Padova, fatto anche e soprattutto in virtù delle oltre tremila firme raccolte tra i sostenitori biancoscudati alla fine del 2016 ed espressione della città e della provincia.

Il Comitato ha spiegato quanto sia importante proprio l'apporto della cintura urbana che, storicamente, è un serbatoio fondamentale di tifosi e, pertanto, sia corretto coinvolgere anche loro nelle discussioni.

Pur ammettendo sincero apprezzamento per il progetto in sé dello stadio Plebiscito (in particolar modo dal punto di vista architettonico), l'Amministrazione ha motivato il proprio No, indicando due principali spiegazioni: il lato economico e quello della viabilità.

Per quel che concerne il primo, sono stati esibiti dei conteggi che comproverebbero l'ammontare delle opere complessive in 10 milioni di euro; alla precisa osservazione del Comitato che i 3 milioni calcolati dall'ex Sindaco erano esclusivamente per il primo stralcio, mentre il secondo sarebbe stato eseguito solo tramite iniziativa privata, l'Assessore ha motivato la differenza per oneri per la progettazione esecutiva ed espropri vari per la realizzazione di parcheggi.

A prescindere dalla forbice tra i presunti costi, la nuova Amministrazione ritiene di destinare i fondi erogati dal Credito Sportivo del Coni ad altre realtà del panorama sportivo cittadino, fermo restando che il Sindaco Giordani ha condiviso la scelta di aver eseguito nel 2016 quei lavori necessari per la messa in sicurezza delle due tribune dello stadio (anche la posa dei seggiolini tanto contestata recentemente da Anima Critica).

Per quel che concerne l'aspetto della viabilità, il Comitato ha portato un piccolo esempio: in Inghilterra tutti gli stadi sorgono nei centri delle città e, giusto per citare un caso riscontrabile, a Liverpool giocano due squadre (il Liverpool e l'Everton) spesso e volentieri in contemporanea, il che significa anche 60.000 tifosi che accorrono negli stadi che distano poche centinaia di metri l'uno dall'altro.

Eppure nessuno si lamenta, perché vi è una cultura diversa da quella italiana, e, a tal proposito, abbiamo ricordato che, ai tempi dell'Appiani, non vi erano parcheggi, eppure si registravano anche 20.000 tifosi.

Secondo l'idea del Comitato, potenziando le corse del trasporto pubblico (il bus n.15 già passa in zona e il tram è poco distante) l'argomento non era così insormontabile, considerato che il Calcio Padova in un anno solare gioca attualmente circa 20 gare casalinghe.

Le ultime osservazioni fatte da noi, sono state due. La prima circa l'utilizzo futuro del Plebiscito : il Comitato ritiene che il Petrarca Rugby preferisca per varie ragioni restare agli impianti del Geremia alla Guizza (tranne per due-tre gare di cartello all'anno), mentre l'Amministrazione potrebbe farlo gestire ad altri (tipo le squadre dei Saints di football o del Valsugana Rugby), ma nulla è deciso al riguardo.

La seconda che, nel qual caso fossero stati effettuati gli interventi del primo stralcio con i fondi del Coni, l'iniziativa privata avrebbe consentito di completare totalmente i lavori e il recupero di quanto investito con il secondo stralcio, lo si sarebbe ottenuto con la pubblicità proiettata con luci a led a basso consumo, sul telo esterno di rivestimento dello stadio (effetto tipo Allianz Arena).

Uno dei dubbi espressi dal Sindaco ha riguardato, poi, su quale utilizzo avrebbe avuto l'Euganeo, qualora fosse stato dato l'ok al Plebiscito: usarlo per qualche concerto o partita della nazionale di rugby non avrebbe soddisfatto l'Amministrazione, anche qui, dal punto di vista economico.

Incassato, purtroppo, il No al Plebiscito, il Comitato ha posto dei quesiti riguardanti l'Euganeo, su che tipo di interventi voglia svolgere l'Amministrazione.

L'Assessore ha riferito di essersi recato in curva sud e aver constatato che, ovviamente, vedere le partite da quel settore è improponibile e penalizzante e, pertanto, la logica vorrebbe che le curve andrebbero perlomeno fatte a bordo campo.

Il Sindaco ha ammesso di aver abbandonato l'idea dell'iniziativa privata, promessa durante la campagna elettorale, in quanto ha preso coscienza dell'impossibilità di reperire una così ingente somma di denaro (20 milioni di euro) tra i privati.

Soprattutto, e su tale argomento si è convenuto, se si considera che il privato solo con un lauto tornaconto si esporrebbe in maniera così importante.

La nuova Amministrazione sostiene di pensarla come la precedente, ovvero di non concedere alcuna area commerciale in adiacenza all'Euganeo, pertanto è logico che il privato non possa essere attratto dal mettere sul piatto alcunché.

Il presunto progetto del Sindaco assomigliava grosso modo a quello di Udine: mantenere la tribuna ovest, avvicinare il campo ad essa, abbattere e ricostruire le altre tre gradinate: ecco che il preventivo di spesa sarebbe stato di circa 20 milioni.

Viceversa l'Assessore dice di avere in mente un progetto "bizzarro", legato in qualche modo alla ristrutturazione del Colbachini e questa è stata l'unica promessa chi ci è stata concessa: una volta partiti i lavori dell'impianto all'Arcella (data presunta fine ottobre 2017, salvo ulteriori imprevisti), Bonavina vorrebbe convocare gli ultras e noi del Comitato, per portare avanti un progetto di ristrutturazione delle curve dell'Euganeo.

Il Comitato ha apprezzato, oltre alla disponibilità di essere ricevuti nell'ufficio del Sindaco, il fatto di essere interpellati in futuro, pur continuando a sostenere che il progetto del Plebiscito resta la soluzione migliore e realizzabile per il Calcio Padova e i tifosi stessi.

L'incontro, svoltosi in un clima dai toni cordiali e rispettosi, si è concluso dopo oltre un'ora di dibattito.

Una volta usciti dalla Sala del Sindaco, ad attendere i protagonisti dell'incontro vi era una nutrita schiera di giornalisti e, mentre l'Amministrazione ha dato disponibilità a rilasciare dichiarazioni alla stampa, il Comitato ha optato per il silenzio.

La scelta non è casuale: riteniamo, infatti, che dal giorno in cui siamo partiti come Comitato per il Sì (luglio 2016), siamo stati oggetto di un trattamento non paritario, rispetto agli esponenti del No,inteso sia al Comitato, ma soprattutto alla schiera di una determinata fazione politica che ha strumentalizzato l'argomento del Plebiscito, per farlo scivolare in una bagarre inutile.

Basti pensare a quanti articoli scritti e a quanto spazio si sia dedicato solo e sempre a questi ultimi.

Non dimentichiamo che il 28 dicembre scorso, il Comitato si recò dall'allora Commissario Penta, per discutere dell'iter del Plebiscito ed esibire le oltre tremila firme raccolte a favore, ma, stranamente, allora non registrammo alcuna presenza di giornalisti.

Evidentemente il cambio di Amministrazione ha prodotto degli effetti di partecipazione diversa.

È molto triste notare come, tanto per cambiare, ci sia un quotidiano, tra l'altro il più letto tra la cittadinanza padovana, che continua ad avere la solita linea. Non faremo della pubblicità a chi non ne ha alcun bisogno, semmai la faremo al giornalista che lavora per esso, ovvero tal Luca Preziusi.

Egli si era reso protagonista lo scorso 8 aprile (vedi giornale del giorno successivo) di un commento tendenzioso e, nel suo pezzo di oggi, si è ripetuto, tra l'altro commettendo altri errori.

Tal Preziusi, sabato 8 aprile, era presente alla presentazione della Lista Bitonci Sindaco, svoltasi all'Arcella. Ricordiamo che tutti i 28 candidati consiglieri comunali si presentarono e fecero una breve libera descrizione della propria persona. Nell'articolo che tal Preziusi scrisse, tutti i candidati furono etichettati per la professione o il titolo di studio che posseggono. Tutti tranne il responsabile del Comitato per il Sì, anch'egli in Lista, ovvero Massimo Pegoraro.

Fu stupefacente leggere che, tal Preziusi, aveva indicato Pegoraro come "ultras Padova", come se l'ultras fosse un lavoro, un qualcosa che porta al lucro: niente di più falso.

Oggi, a distanza di quasi 5 mesi, tal Preziusi (se conoscessimo una delle sue passioni, magari lo potremmo definire "pescatore" o "fungaiolo") si ripete e sbaglia tutto.

Tralasciando il fatto che ieri scriveva nel suo pezzo che i rappresentanti del Comitato siano "bitonciani di ferro" (lui non conosce nulla dei componenti e non deve permettersi di inventarsi falsità al riguardo, in quanto non sono mai state rilasciate dichiarazioni), nel suo pezzo in edicola oggi sostiene che l'incontro svoltosi ieri era tra l'Amministrazione e gli ultras.

Ripetiamo fino allo noia che, come anche ribadito al Sindaco e all'Assessore, il Comitato Sì è composto da tifosi che frequentano la Tribune Ovest ed Est e la Tribuna Fattori, pertanto non accettiamo in alcun modo che venga distorta la realtà dei fatti, come di consueto.

D'altronde, però, questo è un atteggiamento che è partito unilateralmente e del quale non abbiamo responsabilità.

Perdonateci se ci siamo dilungati, ma ritenevamo corretto descrivere nei particolari la nostra versione dei fatti e doveroso nei confronti di chi ci ha sempre sostenuto e seguito.