tutto cittadella

Alfonso: “Testa giusta e serenità i nostri segreti. Spero di rimanere e sogno la serie A”

Enrico Alfonso è stato tra i protagonisti della conquista della serie B con un crescendo pari a quello della classifica del Cittadella. È emerso il lavoro guidato dal suo preparatore Andrea Pierobon, del quale ha ereditato la maglia numero uno....

Tommaso Rocca

Enrico Alfonso è stato tra i protagonisti della conquista della serie B con un crescendo pari a quello della classifica del Cittadella. È emerso il lavoro guidato dal suo preparatore Andrea Pierobon, del quale ha ereditato la maglia numero uno. L'ex estremo difensore della Pro Piacenza si è rivelato esuberante protagonista anche fuori dal campo, trascinando compagni e tifosi con cori, folklore e incitamenti da autentico capopopolo, in particolare nei siti web. Un contrasto palese con lo stile sobrio dell'ex portierone granata, che tuttavia si è compensato molto bene dando sfogo ad una grande festa, che anche il direttore generale Stefano Marchetti ha accettato in questo momento storico della società granata.

Numerosi sono gli interventi decisivi, anche in situazioni molto difficili, che Alfonso ha sfoderato nel girone di ritorno. Qualche perplessità di inizio campionato è stata completamente superata. «Lo dice il campo - sostiene il portiere granata - per cui sono contento di avere dato il mio contributo e dimostrato il mio valore. Devo comunque migliorare ancora». Sulle incertezze nelle prime partite, spiega: «Forse all'inizio ho avuto troppa voglia di strafare. A livello psicologico mi sono ambientato in una squadra che puntava all'alta classifica, mentre l'anno prima a Piacenza lottavamo per la salvezza».

La mano di Andrea Pierobon si è notata. «Ha grande caratura morale, imitarlo soprattutto fuori dal campo è impossibile. Andrea mi ha dato utili consigli e ha frenato la mia esuberanza quando la concentrazione deve essere prioritaria. Abbiamo modi di manifestarci molto diversi, ma con lui mi trovo bene. Ci completiamo a vicenda e abbiamo scoperto di avere anche tante cose in comune. Lui spesso si rivede in me quando giocava». Sulla pesante eredità raccolta, precisa: «Sono soddisfatto per non averlo fatto rimpiangere, ma si potrà parlare della sua eredità quando si arriva almeno alla metà del suo percorso. Ha fatto cose prestigiose».

Fuori dal campo Alfonso ha sorpreso tutti come trascinatore. «È la parte più solare di me, che quest'anno si è manifestata grazie ad un gruppo eccezionale e ai risultati straordinari del campo. Abbiamo portato i nostri momenti goliardici anche sul web, dove sono diventati virali. È bello avere trasmesso in tutta Italia questa nostra allegria dovuta a risultati che non si raggiungono di frequente».

Anche il direttore generale Stefano Marchetti ha tollerato certe vostre stravaganze. «Lui è stato chiaro, sa leggere le situazioni e intervenire con equilibrio perchè ci sono momenti dove si può e altri dove non si possono fare certe cose. Noi lo abbiamo seguito raggiungendo un filotto di risultati da record avendo mantenuto la testa giusta con serenità e gioiosità».

Per certi versi questa è stata la miglior stagione del portiere granata. «In termini di risultati senza dubbio - precisa - ma a Modena e a Cremona mi sono espresso con più regolarità». Sul suo futuro, conclude: «Sono in scadenza di contratto, ma adesso godiamoci questo momento di festa. A tempo debito ci incontreremo e personalmente avrei piacere di fare un gran campionato in B con il Cittadella. Conosco la categoria avendo giocato due anni a Modena e uno a Pisa. Vorrei migliorare e, chissà, il sogno è la serie A». (da Il Gazzettino)

tutte le notizie di