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Calcio femminile, al Cittadella non viene permesso di giocare a Napoli. La dirigente furiosa: “Siamo state trattate come deportate”

Calcio femminile, al Cittadella non viene permesso di giocare a Napoli. La dirigente furiosa: “Siamo state trattate come deportate”

Il calcio ai tempi del coronavirus e delle sue fobie. Le ragazze del Lady Granata Cittadella (serie B di calcio femminile) hanno vissuto una brutta esperienza ieri a Napoli. Dopo aver raggiunto Casamarciano, in Campania, dove avrebbero dovuto...

Stefano Viafora

Il calcio ai tempi del coronavirus e delle sue fobie. Le ragazze del Lady Granata Cittadella (serie B di calcio femminile) hanno vissuto una brutta esperienza ieri a Napoli. Dopo aver raggiunto Casamarciano, in Campania, dove avrebbero dovuto giocare la sfida contro il Napoli valevole per il campionato di serie B, si sono trovate davanti a una decisione inattesa, presa dall'amministrazione comunale della località campana: la squadra ospite arriva dal Veneto, dalla provincia di Padova, proprio il luogo di uno dei focolai del coronavirus in Italia, quindi non si gioca. Anzi, la squadra non deve neppure scendere dal pullman.

"Siamo incazzate nere, ci hanno trattato come delle deportate - spiega al Mattino Zeudi Doris, vice presidente e anima di Lady Granata - la squadra era partita alle 9 di sabato per affrontare la trasferta più lunga di tutta la stagione. Un viaggio senza intoppi, la sosta in autogrill e l'arrivo alle 18 al Rama Palace Hotel di Castelnuovo. Ieri mattina la sveglia, l'allenamento di risveglio muscolare e poi la sorpresa...". Le ragazze prendono il pullman per raggiungere il campo di gioco, ad attenderle ci sono la vice sindaco e l'assessore allo sport, poi arriveranno anche i Carabinieri. "Ci fermano e ci dicono che non possiamo nemmeno scendere dal pullman - continua nel suo racconto Zeudi Doris - Una situazione assurda, ci hanno trattato come degli untori e siamo rimasti fermi e chiuso dentro il bus". Poi è arrivata anche l'Ordinanza firmata dal vice sindaco Carmela De Stefano: niente partite con soggetti provenienti dalle Regioni di Lombardia e Veneto. Le cittadellesi, dopo le proteste, hanno ottenuto di poter scendere dal pullman per poter usufruire quantomeno dei servizi igienici. A sostenerle le ragazze della squadra di casa, che si sono mostrate "solidali" con le venete, cercando fino all'ultimo un campo di riserva per giocare. Arriverà anche una richiesta danni visto che la trasferta, come spiegano da Cittadella, è costata 4500 euro.