tutto cittadella

Cittadella, altra medaglia da cucire sul petto. Ma ora vanno fatte alcune riflessioni

Cittadella, altra medaglia da cucire sul petto. Ma ora vanno fatte alcune riflessioni - immagine 1
Al cinquantesimo anno di età il Cittadella potrebbe scoprirsi più "maturo" di quello che crede, è una questione di identità
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

La stagione 2023/24 sarà l'ottava consecutiva del Cittadella in serie B dopo l'immediato ritorno dalla serie C. Onore al merito se si considera che, per monte ingaggi, i granata sono sempre stati ultimi in questo periodo rispetto alle rivali. L'annata appena terminata sarà ricordata come un'altra impresa (insieme alle due finali playoff) vista la caratura delle avversarie e qualche incidente di percorso per i granata (su tutti il k.o. iniziale di Baldini). Edoardo Gorini, agli albori della sua seconda carriera, con la rosa a disposizione ha senza dubbio centrato un grande risultato, anche per il suo curriculum di allenatore.

Complimenti ancora a tutto l'ambiente granata. Ora però una riflessione. La serie B è una categoria che sta alzando l'asticella della competitività: cominciano a essere tante le proprietà straniere pronte a investire ingenti somme di denaro, le grandi piazze poi hanno sempre una marcia in più per ambiente e aspettative. Il Cittadella rischia di diventare, per dirla con Manzoni, come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro. Alla continua ricerca della futura plusvalenza, piuttosto che dell'effettivo rinforzo "immediato". Il Cittadella, al cinquantesimo anno di età, potrebbe invece scoprirsi più maturo di quello che crede. Siamo sicuri che il futuro di questo club debba per forza essere sulla linea tracciata fin qui? La propria identità, proprio come quella di una persona, può cambiare (con l'età) anche per una società di calcio. Avere una chiara identità è un fattore chiave per essere più coerenti con le proprie azioni e fino adesso il Cittadella lo è stato: sa di essere una piccola realtà che deve lottare con le unghie e con i denti perchè la serie B è un regalo enorme per la piazza (questo è solito dire sempre il dg Marchetti). Dunque anche il mercato è logica conseguenza, ingaggi bassissimi per la categoria e acquisti a zero o quasi.

Il punto, però, è che spesso si cristallizzano credenze che limitano la visione di cosa si può diventare davvero con il tempo e di quello che si è in grado di fare. A cinquant'anni di vita, con 16 anni di serie B negli ultimi 17 (più i due tra il 2000 e il 2002) il Cittadella forse potrebbe pensare più in grande. Reinvestire maggiori risorse, creare più entusiasmo in una piazza che raccoglie sempre più sostenitori. Pensare più in grande insomma. A questo punto è solo un problema di identità: il Cittadella, se vuole, può diventare grande.

In ultimo, vogliamo dare un grande abbraccio ad Andrea Pierobon perchè torni al più presto a condividere la sua esperienza e umanità con i ragazzi.

 

tutte le notizie di