padovasport tutto cittadella news cittadella Cittadella, e Capradossi dov’è? Segna con l’Uganda e…

tutto cittadella

Cittadella, e Capradossi dov’è? Segna con l’Uganda e…

Cittadella, e Capradossi dov’è? Segna con l’Uganda e… - immagine 1
Nato in Uganda a Kampala, da madre congolese e padre italiano, si è trasferito in Italia dall’età di due anni. Ma quindi, di che nazionalità è? Elio Capradossi, ex difensore del Cittadella nell’ultimo anno di Serie B e ora in...
Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 

Nato in Uganda a Kampala, da madre congolese e padre italiano, si è trasferito in Italia dall'età di due anni. Ma quindi, di che nazionalità è? Elio Capradossi, ex difensore del Cittadella nell'ultimo anno di Serie B e ora in Romania all'Universitatea Cluj (squadra che milita nel massimo campionato rumeno), risponde così a La Gazzetta dello Sport: "Il mio cuore è diviso a metà. C’è spazio per diversi sentimenti dentro di me". Dunque, un po' italiano, un po' ugandese e sicuramente un po' congolese. Un vero cosmopolita, che però, calcisticamente e lavorativamente parlando, si batte sui campi da calcio per l'Uganda. E il 5 settembre, Capradossi, che ha vestito la maglia granata del Citta in 16 occasioni nella stagione 2024/2025, ha segnato la sua prima rete in nazionale. Alla quinta apparizione, contro il Mozambico, il classe '96 ha realizzato il gol del 4-0 al 90'. E pensare che si era fatto tutta la trafila delle giovanili azzurre, dall'U16 fino all'U21, con cui ha debuttato in un amichevole vinta per 6-2 con l'Ungheria il 5 ottobre 2017. La sua carriera, però, ha preso una piega inaspettata, a causa anche di due rotture del crociato, che ne hanno inevitabilmente frenato l'ascesa. Così la sua avventura si è sviluppata in un modo che forse neanche si sarebbe immaginato.

Elio Capradossi e l'Uganda nel destino

—  

Capradossi è a Cittadella e un giorno qualunque squilla il telefono. Chi è? Paul Put, 69enne belga che dal 2007 ha guidato sei nazionali africane diverse. Ha scoperto che Elio è nato a Kampala e lo vuole per la nazionale ugandese, di cui ora è ct. D'altronde Capradossi ha giocato alla Roma, è stato lanciato in A da Eusebio Di Francesco e ha giocato per molti club importanti in Italia. Per Put è il profilo giusto. Il difensore non ci pensa due volte e accetta il richiamo della sua terra natia: "Siamo in corsa per qualcosa di grande (l'Uganda è al secondo posto nel Girone G delle qualificazioni africane ai Mondiali del 2026 e si avvicina sempre di più ai playoff per accedere alla competizione internazionale), che in questo Paese non avrebbero mai potuto immaginare fino a pochi mesi fa. Ma anche se non dovessimo farcela - spiega Capradossi - vivremmo comunque la fase finale della Coppa d’Africa a dicembre. Il calcio sta crescendo anche quaggiù". La decisione che lo ha spinto a mettersi in gioco con l'Uganda ha una duplice valenza: "Il primo motivo è che l’Africa è dentro di me, rappresenta le origini di metà della famiglia. Il secondo è l’avventura professionale, che può farmi crescere come uomo. Non ho figli, posso viaggiare liberamente. Certo, è faticoso. Ma ne vale la pena". E il gol di venerdì "è una delle emozioni più intense della mia carriera. Da difensore non ho tante occasioni per festeggiare. Averlo fatto con questa maglia è speciale".

Cittadella, l'ultima tappa in Italia di Capradossi

—  

Difensore centrale di 185 centimetri, Capradossi cresce e matura calcisticamente nella Roma (di cui è ancora tifosissimo), con cui, però, si rompe il crociato (per la prima volta) nelle giovanili. I giallorossi, una volta ristabilitosi dal grave infortunio, lo girano in prestito al Bari in B per una stagione e mezza dal 2016/2017 e al suo ritorno Di Francesco lo fa esordire il 6 maggio 2018 con il Cagliari in Serie A. "Una grandissima emozione", a cui sono seguite moltissime sfortune, tra infortuni seri e acciacchi fisici vari. A La Spezia Capradossi si rompe nuovamente il crociato, poi Spal, Cagliari, Lecco e, infine, Cittadella (leggi qui le ultime dichiarazioni del dg Marchetti e del tecnico Iori), sempre in Serie B. La sua ultima esperienza in Italia fino a questo momento. Ora gioca in Romania nell'U Cluj, senza alcun rimpianto: "Sono contento di quello che ho raggiunto. Il mio sogno era giocare nella Roma e vivere una carriera da professionista. Avrei potuto guadagnare di più? Non lo so, non ci penso, mi basta quello che ho".