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Cittadella in vetta, Gabrielli: “Preferisco mantenere il profilo basso, ma la squadra merita gli applausi”

«È un Cittadella che piace alla gente». Sono le parole di Andrea Gabrielli, che di fatto interpreta il pensiero di tutti coloro che hanno visto all’opera la squadra di Venturato nelle prime due giornate. Già, i granata finora hanno fatto...

Redazione PadovaSport.TV

«È un Cittadella che piace alla gente». Sono le parole di Andrea Gabrielli, che di fatto interpreta il pensiero di tutti coloro che hanno visto all’opera la squadra di Venturato nelle prime due giornate. Già, i granata finora hanno fatto bottino pieno, ma prima ancora della vetta della classifica – un inedito per il Cittadella in serie B – a stupire è il gioco espresso, esaltato da interpreti come Litteri che finalizzano al meglio l’azione corale. Ma il presidente granata si immaginava un avvio di campionato così esaltante? «Dopo la prestazione offerta al San Nicola non mi ha stupito rivedere un grande Cittadella contro la Ternana. Vedo un ambiente pieno di entusiasmo, volitivo, i ragazzi lavorano con il massimo impegno, quindi non sono meravigliato dai sei punti raccolti in due partite. Ci sono tanti segnali durante la settimana che ti fanno intuire che le cose girano per il verso giusto». Cosa sta facendo la differenza in questo momento: l’entusiasmo, una squadra che si conosce a memoria, gli interpreti di grande qualità, il lavoro dell’allenatore e del suo staff? «Direi tutte queste componenti, che hanno creato una mentalità vincente. Quella che ci ha permesso di primeggiare in Lega Pro e che sto rivedendo anche in serie B». Non vorrà mica dirci che coltiva il grande sogno della A? «Certo che no, abbiamo giocato soltanto due partite, non abbiamo ancora conquistato nulla. Però ci ritroviamo nel sacco già sei punti, che ragionando in ottica salvezza ci fanno molto comodo. Intanto mi sento di dire che questo è un Cittadella che gioca, divertendo la gente. E i tifosi hanno cominciato a capirlo, lo si è visto dall’impennata degli abbonamenti registrata negli ultimi giorni. È una squadra da applausi, sabato sera ne ho sentiti davvero tanti provenire dalle tribune. Evidentemente stiamo offrendo un buono spettacolo, che appaga lo spettatore. Abbiamo ritrovato un tesoro a Cittadella rappresentato dalla serie B, al Tombolato possono venire famiglie intere con i bambini, l’ambiente è tranquillo». Adesso poi ci sono state migliorìe che agevolano lo spettatore. «Abbiamo arretrato le panchine, il campo sembra ancora più grande, la visibilità dalla tribuna ovest è migliorata. Il manto erboso è davvero bello nonostante il gran secco e il clima degli ultimi tempi. C’è sempre da fare, da spendere per la serie B, il prossimo passo sarà l’hospitality riservato ad alcuni settori, pronto per la gara con il Novara». Ha toccato il tasto abbonamenti, dove vuole arrivare? «Le prestazioni positive del Cittadella ci faranno sicuramente superare quota 1.600, il nostro record, e di questi tempi non è facile». Il primo posto in classifica e i riflettori che inevitabilmente cominceranno a puntare i colori granata, le mettono un po’ di apprensione oppure vive il tutto come una nuova, grande responsabilità? «Io preferivo ancora restare in disparte, mantenere un basso profilo, ma non credo proprio che due partite possano stravolgere i pronostici degli addetti ai lavori. È ancora presto perché questo possa accadere, non avverto aria di cambiamento, piuttosto continuare su questa strada è un fine che ci poniamo per noi stessi, poi vedremo». Cos’ha detto alla squadra al termine della partita con la Ternana? «Mi sono complimentato con tutti, giocatori, allenatore e Marchetti, che ha costruito una rosa che è plasmata benissimo tra vecchi e nuovi. C’è un pizzico di competitività nello spogliatoio che non guasta affatto, anzi: è il sale necessario per esaltare le qualità di ognuno». (da Il Gazzettino)

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