Cittadella-Monza e la legge del contrappasso: la corazzata punita dal giocatore meno pagato della B

Il calcio ha qualcosa in più anche per questo. In altre discipline (rugby, basket, pallavolo...) è quasi impossibile assistere a rovescicome quello di ieri al Tombolato. Nel calcio non bastano le addizioni per fare una grande squadra (giocatore forte + giocatore forte + giocatore forte non sempre fa squadra forte), ma spesso le idee e i progetti hanno la meglio. E ieri, come un contrappasso dantesco, il Monza, costruito per vincere subito, grazie ai milioni spesi a profusione dalla ricca proprietà, è stato cappottato dalla squadra con il monte ingaggi più basso della categoria, trascinata dal giocatore che in quella squadra ha l'ingaggio più basso, Enrico Baldini. Un'autentica scoperta del dg granata Stefano Marchetti, valorizzata al massimo con un colpo di genio (perché di questo si tratta) ieri dall'allenatore Roberto Venturato, che lo ha inventato seconda punta (fin qui ha fatto la mezzala, massimo il trequarti) grazie a quelle caratteristiche che il tecnico granata ricerca nelle sue punte: rapidità, tecnica, capacità di attaccare lo spazio. Il risultato è che la difesa del Monza ha perso ogni riferimento, Baldini è spuntato dappertutto, "timbrando" ben tre volte.

Comunque vada, un altro successo

Aldilà di quello che succederà a Monza nel ritorno della semifinale, il Cittadella ha già vinto. Ancora una volta. L'obiettivo di fare un campionato di vertice e valorizzare i proprio giocatori è stato centrato. Ma è bene sottolineare ancora una volta la resa rispetto alla spesa: il Cittadella ha un monte ingaggi di 3.245.027, 91 euro (dati pubblici in Figc), il Monza circa 19 milioni (ma senza contare gli acquisti di gennaio). Il già citato Enrico Baldini (acquistato a gennaio scorso dal Fano in serie C) ha un ingaggio di circa 40 mila euro (netti), mentre Boateng del Monza arriva a un milione di euro (per Balotelli invece "solo" 500 mila euro più bonus consistenti per la serie A). Come abbiamo scritto spesso su queste pagine, seguendo il Cittadella da tanti anni, non si tratta di un miracolo ma di un progetto costruito a tavolino con indiscusse capacità di management sportivo. Davvero una best practice del calcio italiano.