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Cittadella, Panico si candida da trequartista per un posto da titolare

Giuseppe Panico è pronto al riscatto. Neanche 40 minuti in campo a La Spezia, poi l’espulsione per quel braccio alzato d’impulso a mandare a quel paese l’arbitro, dopo un fallo punito col giallo. I compagni raccontano che in spogliatoio...

Redazione PadovaSport.TV

Giuseppe Panico è pronto al riscatto. Neanche 40 minuti in campo a La Spezia, poi l’espulsione per quel braccio alzato d’impulso a mandare a quel paese l’arbitro, dopo un fallo punito col giallo. I compagni raccontano che in spogliatoio hanno dovuto consolarlo, tanto era affranto per averli lasciati in dieci. Poi i due turni di squalifica, la partita giocata con la Primavera granata contro il Verona, condita da un gol (con i pubblici elogi di Christian La Grotteria, responsabile del settore giovanile, per l’umiltà con cui si è calato nella parte) e ora la tripletta nell’amichevole vinta sabato pomeriggio per 10-0 con la Calidonense, nella quale ha dato spettacolo, inventandosi anche una splendida rete al volo a incrociare sotto la traversa.

Potrebbe essere arrivato il momento di Panico nel possimo match? «A Caldogno è andata abbastanza bene - spiega l'attaccante, intervistato da Il Mattino - Era un test importante per noi, contando che siamo stati fermi per la sosta obbligatoria in campionato», le sue parole dopo l’amichevole. In realtà, per lui, l’astinenza da Serie B, proprio a causa dell’espulsione, si è prolungata a quattro settimane. «Ma ora sto bene, mi sono comunque sempre allenato al massimo, come se dovessi giocare. Adesso sono pronto per ripartire e lo sono anche i miei compagni: recuperiamo giocatori come Cancellotti e Camigliano, che saranno utili in difesa, dove abbiamo avuto qualche infortunio con cui fare i conti. Il Brescia? È una delle squadre più forti della categoria, ma noi vogliamo tornare alla vittoria». Di Panìco ha parlato anche Roberto Venturato: «Si sta impegnando molto e ha le qualità per imporsi», le sue parole post-amichevole. Anche in questa occasione il tecnico del Citta lo ha impiegato come trequartista, arretrando un po’ la sua posizione originaria: «Ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo, perché è generoso e dinamico e, soprattutto, imprevedibile tra le linee: sa puntare l’uomo e ha un gran tiro».