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Cittadella, vittoria anche fuori dal campo con la gara di solidarietà per Francesco

Redazione PadovaSport.TV

Il club granata, dopo essersi messo in contatto con l’associazione Sanfilippo Fighters, ha deciso di essere accanto a tutti i bambini affetti da una rara malattia neurodegenerativa

Il Cittadella ribalta la Reggina in una giornata dedicata alla solidarietà. Le maglie autografate di Perticone, Branca e Antonucci all’asta. Il calcio e la solidarietà camminano tenendosi per mano e il Cittadella dimostra, ancora una volta, quanto abbia a cuore i temi sociali.  Prima della partita il Cittadella con i suoi tifosi aveva comunque vinto un’altra partita, quella della solidarietà, in campo e sugli spalti con uno striscione dedicato al piccolo Francesco “Francesco nato per combattere”.

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La squadra è scesa in campo insieme a Francesco, bambino affetto dalla Sindrome di Sanfilippo, malattia rara neurodegenerativa ad oggi senza una cura. In occasione del match casalingo del Cittadella, la Società si è resa protagonista di una bellissima iniziativa. Il club, dopo essersi messo in contatto con l’associazione Sanfilippo Fighters, ha deciso di essere accanto a tutti i bambini affetti da una malattia incurabile, la Mucopolisaccaridosi di tipo III facendo accedere in campo Francesco, accompagnato dal fratello e dal suo papà, donando a fine gara tre maglie da mettere all’asta il cui ricavato sarà destinato alla ricerca.  Di seguito vengono riportati i link per poter partecipare all’asta solidale e aggiudicarsi le maglie autografate di Perticone, Branca e Antonucci.

Siamo genitori, fratelli, zii e amici di bambini fantastici, che amano giocare, saltare, correre come tutti gli altri.  Ai nostri principi e principesse però la genetica ha tirato un brutto “scherzo”: le loro giovani vite devono fare i conti ogni giorno con una malattia tanto sconosciuta quanto grave, la Mucopolisaccaridosi di tipo 3 o “sindrome di Sanfilippo”.  Al momento per i nostri piccoli non esiste una cura, soltanto espedienti per convivere giornalmente con i sintomi di questa malattia. Eppure, una cosa importantissima su cui possiamo e dobbiamo contare c’è: la ricerca.  Vogliamo far conoscere al maggior numero di persone possibile questa malattia. Considerata la sua rarità, ci sono davvero tanti medici, pediatri, insegnanti e terapisti che non la conoscono e non sanno quindi riconoscerla nei bambini. Capirla è il primo passo per riuscire ad affrontarla. In altri campi con altre società è stata svolta la stessa attività con altri bambini della nostra associazione, ad esempio a Catania, a Locri, a Sala Consilina, a Ferrara con la Spal, a L’aquila e altre società calcistiche stanno programmando l’ingresso in campo per altri bambini affetti dalla stessa patologia.

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