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Monza all’attacco, tra cartelli motivazionali e ritorno al modulo “berlusconiano”

Monza all’attacco, tra cartelli motivazionali e ritorno al modulo “berlusconiano”

Obiettivo: prendersi la finale. Il Monza è agguerrito e proverà con tutte le risorse a disposizione a fare l’impresa, domani in casa contro il Cittadella. All’andata è stato un massacro, i granata hanno dato una lezione di calcio...

Redazione PadovaSport.TV

Obiettivo: prendersi la finale. Il Monza è agguerrito e proverà con tutte le risorse a disposizione a fare l'impresa, domani in casa contro il Cittadella. All'andata è stato un massacro, i granata hanno dato una lezione di calcio con una sintesi perfetta del loro modo di giocare. Al ritorno, per quanto il risultato sia decisamente favorevole alla squadra di Venturato, sarà battaglia

Cartelli motivazionali

L'a.d. Adriano Galliani ieri ha fatto tappezzare Monzello di cartelli con la scritta «Crediamoci» (vedi foto). Il messaggio è stato incollato in ogni angolo del centro sportivo: ingresso, spogliatoi, sala massaggi, palestra, mensa, corridoi, uffici amministrativi. Pure nella lavanderia e nei magazzini. Un segnale inequivocabile di come il Monza non abbia alcuna intenzione di alzare già la bandiera bianca. E non potrebbe essere altrimenti per una dirigenza che nel calcio ha vinto ovunque e sa bene come in 90’ possa ancora accadere di tutto. Lo stesso Cristian Brocchi, che nel 2005 a Istanbul ha perso una Champions League vedendosi rimontare tre gol dal Liverpool in sei minuti, ha ripetuto più volte il concetto ai suoi calciatori. «Se ci mettiamo testa e cuore, ce la possiamo ancora fare», è stato il leit motiv del tecnico che si potrebbe anche appigliare a un precedente benaugurante per il Monza: nel 2019 il Cittadella vinse 2-0 la finale d’andata dei playoff, per poi perdere 3-0 il ritorno sul campo del Verona.

Modulo 4-3-3 fantasia

A Cittadella, nella partita più importante dell’anno, la squadra di Brocchi è mancata sotto ogni aspetto, spegnendosi dopo la rete annullata a Diaw e prendendo due gol nel giro di dieci minuti. Approccio da dimenticare, seguito da un atteggiamento a tratti remissivo e a tratti isterico. Dall'altra parte il Cittadella, tanto coraggioso quanto efficace nell’imporre la propria idea di gioco, ha fatto una partitona: una prestazione ai limiti della perfezione, costruita attorno a un 4-3-1-2 illuminato dal lavoro sulla trequarti di Proia e reso vincente dalla tripletta di Baldini, schierato a sorpresa da seconda punta. Domani è possibile che il Monza abbandoni il 3-5-2 di stampo poco berlusconiano per tornare a un 4-3-3 tutto qualità e fantasia. Il Monza si deve giocare il tutto per tutto, come riporta oggi La Gazzetta dello Sport,senza fare calcoli e iniziando all’arrembaggio: la soluzione potrebbe stare in un tridente stellare, composto dalla classe del rientrante Boateng, dal senso del gol di Balotelli e dalla capacità di saltare l’uomo di Mota Carvalho. Anche perché l’unico modo per compiere un’impresa è affidarsi a chi possiede le capacità per compierla. Ma davanti c'è il Cittadella, che ormai un po' di esperienza playoff se l'è fatta ed è determinato a conquistare il pass per la finalissima.

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