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Pascali, l’entusiasmo del debuttante: “La serie B è una sfida. Possiamo ancora stupire”

Foto "Il Mattino"

«Mia moglie mi ripete sempre che ho giocato sette anni in Serie A e che non ha senso agitarsi per la B. Ma, cosa volete, per me questa è una sfida: l’affronto a 35 anni con l’entusiasmo di un esordiente e non nascondo che ho già...

Redazione PadovaSport.TV

«Mia moglie mi ripete sempre che ho giocato sette anni in Serie A e che non ha senso agitarsi per la B. Ma, cosa volete, per me questa è una sfida: l'affronto a 35 anni con l'entusiasmo di un esordiente e non nascondo che ho già voglia di ricominciare». Eccolo qui, Manuel Pascali, a commentare la firma apposta, venerdì scorso, sul contratto che lo legherà al Cittadella per il prossimo campionato. In realtà una mera formalità, perché, come spiega il difensore, «già lo scorso agosto, dopo le prime settimane trascorse in raduno e dopo che il direttore Marchetti aveva capito che tipo ero, avevamo concluso un pre-accordo che mi opzionava per una seconda stagione. Non nascondo che qualche proposta da altri club mi è arrivata, ma la mia volontà e quella della società coincidevano». E così, adesso, è quasi divertente andare a riprendere le prime interviste concesse da “Paska” all'arrivo al Tombolato, lui che giungeva da un mondo lontanissimo, avendo giocato per sette stagioni nel Kilmarnock, club di Prima Divisione scozzese di cui è stato capitano per cinque anni e con il quale ha vinto una Coppa di Lega. Raccontava, un anno fa, di un calcio «molto più tecnico di quanto si possa immaginare ma anche più fisico e dai ritmi meno spezzettati di quello italiano». Un calcio in cui, però, ancora c'era chi mangiava lasagne come spuntino pre-gara e in cui «non esiste l'idea del ritiro pre-partita, per cui capitava di giocare dopo essersi sobbarcati lunghe trasferte in pullman». Una realtà per certi versi agli antipodi di quella trovata a Cittadella. Ma in cui l'attitudine al lavoro fa comunque la differenza. In Scozia come in Italia. Già. È lui stesso a svelare che «ci siamo messi d'accordo con alcuni compagni per ritrovarci una settimana prima dell'inizio ufficiale della preparazione per allenarci da soli e farci trovare pronti dal “sergente” Redigolo. Il raduno è fissato per il 12 luglio, ma con Iori, Salvi e alcuni altri saremo all'opera già una settimana prima». I nomi degli altri Pascali non li rivela, «perché ancora non hanno firmato il rinnovo del contratto, ma spero rimangano tutti, a partire dai giocatori in prestito, perché, anche se non conosco in prima persona la Serie B, sono convinto che potremo stupire tutti pure il prossimo anno, ben consapevoli che dovremo confrontarci con periodi difficili, ma che li sapremo superare». Prima, però, ci saranno le vacanze con la moglie Chiara e con i figli Francesco e Filippo, «a Santorini, e poi, per qualche giorno, in Sicilia e in Puglia». Quello che ci vuole per ricaricarsi per un altro grande stagione. (Da Il Mattino)