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Bergamin dopo l’esordio in campionato: “So che abbiamo costruito una buona squadra. Temevo la condizione fisica, invece…”

Dopo lo spavento della prima all’Euganeo contro il Pordenone (ma in Coppa), a Reggio Emilia il Padova ha saputo ritrovare se stesso e conquistare tifosi e applausi. E in società, ieri pomeriggio, se ne sarà parlato abbondantemente nel corso...

Redazione PadovaSport.TV

Dopo lo spavento della prima all’Euganeo contro il Pordenone (ma in Coppa), a Reggio Emilia il Padova ha saputo ritrovare se stesso e conquistare tifosi e applausi. E in società, ieri pomeriggio, se ne sarà parlato abbondantemente nel corso della riunione-fiume che ha tenuto impegnato lo stato maggiore fino all’ora di cena. Presidente Giuseppe Bergamin, che impressione le ha fatto la prima formazione “da campionato” dei biancoscudati? «Molto soddisfacente, anche se la vittoria ci avrebbe dato quel plus ulteriore. Affrontavamo una squadra importante e con la dichiarata intenzione di raggiungere determinati obiettivi, e avremmo anche potuto portare a casa più di un punto. Ho visto un Padova assolutamente diverso da quello di una settimana prima, e questo mi ha confortato perché so che quella che abbiamo costruito è davvero una buona compagine, che ha le potenzialità per fare la sua bella figura di fronte a qualsiasi avversario. E anche mister Parlato ha dimostrato di aver inquadrato bene la situazione dal punto di vista tattico».Anche lei è dell’idea che sia il 4-2-3-1 il modulo più efficace? «Diciamo che questo schema è sempre stato nella testa dell’allenatore, lo sappiamo. Probabilmente nell’arco dell’anno ogni tanto serviranno soluzioni alternative, ma la partita con la Reggiana ci ha mostrato che abbiamo coperto molto bene ogni zona del campo. Quale risultato potremo raggiungere non lo so, ma siamo competitivi e in questa categoria ci possiamo stare davvero». Cosa l’ha convinta di più? «Avevo un po’ di paura per ciò che sarebbe stata la condizione fisica, invece in velocità abbiamo dato il meglio di noi e messo sempre in difficoltà i granata. Promuovo, per così dire, la squadra di domenica: al 99% ha dimostrato che le nostre scelte sono state azzeccate, speriamo che le valutazioni che verranno da qui in avanti ci permettano di promuovere anche il restante 1%». Adesso arrivano due partite in casa, contro Pro Piacenza e Lumezzane… «Una bella occasione, perché la nostra tifoseria può darci una grossa mano. Ma non saranno di sicuro facili: Pro Piacenza e Lumezzane ci metteranno in difficoltà tanto quanto la Reggiana».Mancano tre giorni alla chiusura degli abbonamenti, ieri fermatisi a 2.715. Dove spera di arrivare? «Sappiamo che non sarà più come l’anno scorso: non giocheremo in casa anche lontano dall’Euganeo, i numeri delle avversarie saranno ben diversi da quelli della D. Spero quindi che per l’Euganeo gli abbonamenti ci riservino un rush finale di sottoscrizioni, che ci faccia superare almeno quota 3 mila in maniera significativa. Altrimenti, quelli che fino a giovedì non credono in questa squadra, magari si ricrederanno in futuro, ma allora dovranno comprarsi il biglietto…». Come vi spiegate il calo rispetto ad un anno fa? «Ci sono diverse scuole di pensiero, e io non so quale sposare. Forse un po’ di diffidenza, forse il salto di categoria che penalizza la logistica, ma non saprei quale interpretazione dare. Noi cerchiamo di andare incontro ai tifosi, l’abbiamo fatto anche sul mercato costruendo una rosa importante: sono sicuro che i numeri con il tempo arriveranno».