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Black-out, anche Sconcerti contro la responsabilità  oggettiva: “Regolamento vecchio”

Così il giornalista Mario Sconcerti sul caso di Padova-Torino (opinione riportata sul Corriere della Sera, edizione bresciana): “È un campionato soffocante, la media delle prime è da scudetto in A. Gli anni scorsi si poteva leggere la...

Redazione PadovaSport.TV

Così il giornalista Mario Sconcerti sul caso di Padova-Torino (opinione riportata sul Corriere della Sera, edizione bresciana): “È un campionato soffocante, la media delle prime è da scudetto in A. Gli anni scorsi si poteva leggere la classifica in modo molto più netto. Oggi bisogna sempre vincere anche solo per tenere la coda del quartetto di squadre che sta dominando. Cresce la qualità del Verona, davvero una mescolanza rara di giovani e giocatori maturi, tutti però con predisposizione al gioco. In coda resta quasi commovente l’insistenza con cui l’Ascoli si rifiuta di retrocedere. E alla fine sono convinto, riuscirà a salvarsi. Tante reti, anche sabato un solo zero a zero, quello della Samp. Dispiacciono i tanti incidenti che hanno accompagnato il caso Padova-Torino. Personalmente sono da sempre contro un’interpretazione estesa della responsabilità oggettiva. Ma anche di una giustizia troppo fissa e rigida. Era una partita da ripetere. Si dice, ma il regolamento non lo prevede. Vero, ma il regolamento non è tenuto e prevedere un impianto elettrico che va e viene e costringe la partita a continue interruzioni fino allo stop finale. Padova-Torino è stata prima di tutto una partita falsata, di questo bisognava per forza tenere conto.  Un errore pensare che una regola copra qualunque accidente. Non lo potrà mai, la vita ha molta più fantasia delle regole. Ma non si possono nemmeno ritenere responsabili una squadra, una società, un pubblico, di tutti gli accidenti che possono capitare. Sono le interpretazioni diverse delle vecchie regole che costringono a cambiare quelle regole. Se si applicano sempre e soltanto se ne fa per forza un cattivo uso.  Più vicina al vero la prima sentenza, quella già assurda di far continuare la partita in altra data. Almeno aveva qualcosa di sportivo. Questo verdetto a tavolino è stato solo arrogante ed estremamente punitivo. Soprattutto vecchio, pilatesco, quindi dannoso per il calcio”.