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Cacia, Ardemagni, Mbakogu: la carica degli ex che fanno faville

“Caro il mio ex…”. Potrebbe cominciare così la nostra letterina amarcord indirizzata a chi, passato da Padova una sola stagione e poi emigrato verso altri lidi, sempre della serie B, sta lasciando il segno, e che segno!, al punto da...

Redazione PadovaSport.TV

“Caro il mio ex…”. Potrebbe cominciare così la nostra letterina amarcord indirizzata a chi, passato da Padova una sola stagione e poi emigrato verso altri lidi, sempre della serie B, sta lasciando il segno, e che segno!, al punto da suscitare sentimenti contrastanti nella tifoseria biancoscudata. Proprio così: è diventata una costante, negli ultimi anni, la storia di molti attaccanti – perché è di loro soprattutto che si parla – arrivati con buoni propositi e ambizioni dichiarate e, una volta chiuso il rapporto con la società di Cestaro, saliti alla ribalta nelle squadre in cui si sono accasati subito dopo. Il pizzico di nostalgia, in effetti, ci sta nel constatare che la classifica dei marcatori del torneo cadetto è comandata da due nostre vecchie conoscenze: Matteo Ardemagni e Daniele Cacia, alla pari con sette gol dopo nove giornate. Una media realizzativa impressionante, ma non è il caso di stupirsi perchè nel Dna di entrambi il senso della porta e la capacità di farsi trovare al posto giusto nel momento giusto rappresentano da sempre un valore aggiunto. Eppure, pur avendo dato molto alla causa biancoscudata, per ambedue quella di Padova non è stata l’annata della svolta. L’attaccante calabrese non ha reso, per sua stessa ammissione, al massimo, pur andando a rete 11 volte, e parliamo del più forte, a nostro avviso, bomber della categoria, in grado di risolvere da solo le partite. I problemi con Dal Canto e un paio di discussioni con il presidente, di cui si è saputo a campionato concluso, gli hanno pregiudicato la riconferma, complice anche un ingaggio fuori portata per la nuova gestione sposata dalla proprietà. E gli altri? Eccoli: Jerry Mbakogu, killer non solo dell’undici di Pea tre sabati fa ma anche del Bari con due travolgenti azioni, Andrea Soncin, già tre centri nell’Ascoli, dove sembra vivere una seconda giovinezza, e Dejan Lazarevic, a bersaglio l’altroieri, per la prima volta, a Cittadella, dopo una splendida progressione. Domanda provocatoria: ma che ci sia qualcosa di strano nell’erba dell’Euganeo, o alle nostre latitudini, perché tutti insieme si siano messi a segnare con continuità lontano da Padova? Provate a darvi una risposta…