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Cairo: “Vogliamo solo il rispetto delle regole, mi dispiace per il Padova”

Riportiamo intervista al presidente del Torino Urbano Cairo, sul quotidiano Tuttosport in edicola oggi: Presidente Cairo, è il caso di far luce. «È la parola giusta. Luce». Cosa chiederete con il ricorso? In ballo c’è la vittoria a...

Redazione PadovaSport.TV

Riportiamo intervista al presidente del Torino Urbano Cairo, sul quotidiano Tuttosport in edicola oggi:

Presidente Cairo, è il caso di far luce.«È la parola giusta. Luce».

Cosa chiederete con il ricorso? In ballo c’è la vittoria a tavolino.«Intanto il ricorso lo abbiamo preannunciato con una riserva scritta consegnata all’arbitro. Ora ci consulteremo anche con i nostri avvocati e poi, nei tempi giusti…».

…E in assenza di altri colpi di scena…«…E poi, in assenza di sorprese, lo presenteremo, sì, come da intenzioni. D’altra parte se l’abbiamo preannunciato vorrà dir qualcosa, no? Ma ora lasciateci valutare tutto perbene. Con calma. E dopo tutti gli opportuni consulti legali, come dicevo prima. Nel frattempo mi sembra che i fatti siano già oggettivi, indiscutibili. Chiediamo una cosa sola, a questo punto: chiarezza e giustizia. Anzi, è vero, usiamo quell’altro termine: luce. Luce e giustizia».

Ci sarà chi vi accuserà di speculare: stavate perdendo, al momento della sospensione.«Non ha senso ragionare così. Punto primo: i fatti. E i fatti dicono che le partite si possono vincere, pareggiare o perdere, ma si devono poter giocare in modo regolare dall’inizio alla fine. Questo non è successo. Non è regolare giocare a intermittenza, con la luce che va e viene. E che poi si spegne definitivamente. Poi, ma lo dico solo come battuta, a un certo punto sembrava pure che i riflettori ce l’avessero in particolare con noi: ricordo un’azione, Verdi stava per entrare in area e zac, tutti al buio. Per non parlare del gol che abbiamo preso, in una situazione di semioscurità. Ma vi sembra normale? Ma vi sembra possibile? No che non è possibile! Ma soprattutto: non è regolare».

In un primo tempo sembrava che le due squadre tornassero in campo a distanza di 24 ore, invece alla fine è arrivato il rinvio a data da destinarsi.«La decisione è della Lega e l’ha presa dopo aver ascoltato le parti. E la decisione migliore è stata proprio questa, visto che il caso è molto particolare. E dato che il regolamento prevede 15 giorni per concludere una parita sospesa. Anch’io ho parlato col presidente Abodi, rappresentandogli le nostre posizioni. Massimo rispetto per la Lega e chi la dirige, va subito detto. E ovviamente per la giustizia sportiva: ma come sempre, ovviamente. Qui non si tratta di speculare, di strumentalizzare qualcosa».

Anche se può arrivare una vittoria a tavolino?«Non sta a me dire cosa possa o non possa arrivare. Nel caso spetterà a chi di dovere. Io sono qui per sottolineare che le partite di calcio devono poter essere disputate dall’inizio alla fine in modo regolare. E la ripresa… quel che si è potuto vedere… non è stata disputata in modo regolare. E la responsabilità non è certo del Torino, per cui… Parliamoci chiaro: ci sono delle regole che tutti devono rispettare proprio perché valgono per tutti. Nessuno qui vuole fare il furbo. Ribadisco: chiediamo solo giustizia. Il che significa veder rispettate quelle regole uguali per tutti. Mi dispiace per il Padova, oltretutto sono anche in buoni rapporti con i suoi vertici. Ma la questione non è legata a fatti personali o altro. Sono in discussione dei fatti oggettivi. Punto e basta. Non vogliamo approfittare di alcunché. L’ho detto: chiediamo solo chiarezza e giustizia, visto che noi non siamo stati messi in condizione di disputare una partita in modo regolare. A parti invertite non cambierebbe nulla: proprio perché le regole ci sono, sono uguali per tutti e vanno rispettate. Guardate che io sono molto dispiaciuto per quello che è successo. Mi ero recato allo stadio con l’idea di vedere una bella partita dall’inizio alla fine, invece… Il buio. Che peccato».

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