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E Penocchio evita il confronto con gli ultras

Da Il Mattino:  I cancelli si chiudono, mentre una squadra della polizia e un’altra dei carabinieri in tenuta anti sommossa, si posiziona all’interno del recinto dello stadio. Dall’altra parte della barricata ci sono gli ultras, qualcuno...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino

I cancelli si chiudono, mentre una squadra della polizia e un’altra dei carabinieri in tenuta anti sommossa, si posiziona all’interno del recinto dello stadio. Dall’altra parte della barricata ci sono gli ultras, qualcuno minaccia già: «Non uscite più dallo stadio». Ma non è quello il loro intento. A presentarsi davanti ai tifosi è l’amministratore delegato Andrea Valentini, accolto da fischi e insulti. Parla con i portavoce della curva, anche se non ha molto da dire. I tifosi vogliono un faccia a faccia con Diego Penocchio e dopo l’ennesima richiesta Valentini torna negli spogliatoi per chiamare il presidente. Intanto i leader della curva provano a placare gli animi della gente, chiedono che la protesta non sfoci in violenza e di non incorrere in diffide. Vogliono solo presentarsi al presidente. Parole che suonano di scherno verso il nuovo numero 1 di viale Rocco, accusato in questi mesi di non aver ancora creato un rapporto con la piazza. E intanto parte un coro beffardo: «E tanto già lo so che l’anno prossimo giochiamo in Lega Pro». Alternato ai classici: «Ci avete rotto» e «il Padova siamo noi». Dopo una decina di minuti torna Valentini, ma è accompagnato solo da un body guard, non dal presidente. Si avvicina ai tifosi e confabula. Un portavoce della curva sale sopra un muretto e spiega alla gente: «Il presidente Penocchio non viene perché non sta molto bene». Ricominciano fischi e insulti, Valentini è bersagliato dalla rabbia della gente mentre se ne va. «Non ha le palle di affrontarci», urla la folla. A quel punto, però (sono le 23.20), i leader decidono di desistere, chiedono a tutti di lasciare lo stadio e danno appuntamento alla dirigenza a Modena: «Perché noi ci saremo sempre anche se non ci meritate». Il presidente Penocchio, dopo essersi consigliato con gli agenti della Digos, si chiude in sede con i suoi collaboratori.