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Il Padova vive delle giocate di Farias e Cutolo

L’editoriale di Stefano Edel, da Il Mattino di oggi: Il Padova di Colomba è sensibilmente migliorato rispetto alle prime uscite, quando dall’iniziale 4-4-2 di La Spezia (debutto con vittoria) si era poi passati al 4-3-1-2, con Jelenic...

Redazione PadovaSport.TV

L'editoriale di Stefano Edel, da Il Mattino di oggi:

Il Padova di Colomba è sensibilmente migliorato rispetto alle prime uscite, quando dall’iniziale 4-4-2 di La Spezia (debutto con vittoria) si era poi passati al 4-3-1-2, con Jelenic proposto centravanti arretrato più che esterno. Con il 4-3-3, sposato definitivamente dopo i modesti risultati (soprattutto casalinghi) colti alla ripresa del campionato, i biancoscudati hanno oggi una quadratura più logica, grazie anche agli inserimenti, nel reparto di centrocampo, di un signor regista come Iori e di un cursore tuttofare come De Feudis. In attacco, tuttavia, rispetto alle potenzialità dei giocatori che lo compongono, siamo ancora distanti dal rendimento migliore. Troppi alti e bassi, manca la continuità realizzativa necessaria per allungare le distanze rispetto ai concorrenti diretti ed evitare possibili agganci o, addirittura, sorpassi in classifica. Si vive molto degli estri e delle giornate-sì di Farias e Cutolo, non a caso i migliori realizzatori del gruppo, ma è anche vero che quando uno dei due, se non entrambi, non gira per il verso giusto, l’indice di pericolosità della squadra si abbassa drasticamente. Con 12 partite davanti da qui all’epilogo della stagione, e con il rischio concreto (prima ci aggrappavamo al Varese, adesso dobbiamo sperare nell’Empoli) che i playoff non si facciano proprio, l’allenatore bolognese – il cui bilancio di 14 punti in 11 giornate non è proprio esaltante – deve a nostro avviso osare di più. Il discorso riguarda inevitabilmente la punta centrale, ruolo interpretato da 5 gare a questa parte (la prima è stata lo 0 a 0 con il Brescia) da Babacar. Il senegalese ha fatto centro una sola volta (contro la Juve Stabia), ma è salito di rendimento progressivamente. È ancora acerbo, però ha un fisico bestiale e la fisicità in un campionato duro e agonisticamente combattuto come la B spesso fa la differenza. Babacar, comunque, non basta, come non bastano i due esterni. Sabato, nello sfortunato derby perso con il Vicenza, si è visto quanto il peso specifico di Bonazzoli, una volta spedito in mezzo all’area a fare quello che sa, aumenti la percentuale di occasioni create sotto la porta avversaria. La sua esperienza e le sue doti, soprattutto nel gioco aereo, potrebbero rivelarsi il valore aggiunto tanto invocato per difendere l’attuale sesto posto. Una “scommessa” del genere, insistiamo, è stata un azzardo, ma visto che alternative non ce ne sono (anche Vantaggiato, come si è visto, ha i suoi problemini), bisogna provare a cercare con più cattiveria la via del gol. Delle prime 9 squadre in graduatoria il Padova è infatti quella che ha segnato di meno (34), purtroppo. Certo, se pensiamo che avevamo i Succi, gli Ardemagni e i Cacia e li abbiamo lasciati andare, la rabbia è più che giustificata, ma ora si deve sfruttare al massimo ciò che si ha. Per cui Bonazzoli subito titolare (sinché ne ha da spendere) e Cutolo e Farias posizionati dietro a lui per ricavarne utili vantaggi da sponde aeree o passaggi all’indietro. E Babacar carta di riserva, anche se non è detto che debba per forza di cose rappresentare l’alter ego dell’ex Reggina. I due potrebbero giocare assieme, se necessario. È chiederle troppo, mister?