A due giorni dalla sfida al Bari di Alberti, la squadra rivelazione del girone di ritorno (nonostante un fallimento societario annunciato e sottoscritto), il Padova ha rivisto ieri Manuel Iori sul campo. Una presenza solo in parte inattesa, quella del centrocampista nell’allenamento a Bresseo, che esattamente una settimana fa, durante il primo tempo della sfida col Brescia, aveva rimediato la frattura a due costole in uno scontro di gioco con il possente Caracciolo. Perché le parole di Michele Serena a inizio settimana erano state chiare: «Il problema principale è il dolore», aveva detto il tecnico biancoscudato appena era giunta la diagnosi per Iori, «Ma se salta qualche allenamento, non è detto che poi non possa esserci sabato». Una frase che aveva già fatto capire molto: troppo importante, Manuel Iori, nello scacchiere del tecnico veneziano per farne a meno. Anche se l’incognita maggiore è quella delle conseguenze che uno scontro di gioco sabato potrebbe causare: su un piatto della bilancia c’è la necessità del Padova di un metronomo come Iori in mezzo al campo, sull’altro la necessità di evitargli il più possibile lo scontro fisico. Quale delle due peserà di più, starà a Serena e al giocatore deciderlo.Intanto ieri a Bresseo ha parlato Vinicius. È arrivato dalla grande serie A, dalla Lazio, ma non s’è fatto illusioni: «Naturale, mi sarebbe piaciuto giocare un po’ di più ma alla fine sono venuto qui per crescere», ammette il brasiliano. «Mi sono messo a disposizione, cerco di farmi trovare pronto come a Brescia, quando mister Serena mi ha gettato nella mischia quasi all’improvviso e penso di aver fatto una buona gara». Il primo bilancio di Vinicius, a tre mesi e poco più dal suo arrivo nella città del Santo è abbastanza in pareggio: «Ci sono state partite buone, come proprio a Varese, altre meno buone, la peggiore è stata di certo quella di Castellammare di Stabia. Ma adesso sono motivato per aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo della salvezza. Ho ancora tanto da dare, per aiutare il Padova». La crescita parte da un compagno dal curriculum pesante e da un nuovo modo di fare calcio: «Cerco di stare vicino a Rocchi, ha giocato tanti anni in serie A questo è il mio obiettivo. Stando insieme a lui penso di poter crescere meglio, lui è un grandissimo campione e una grande persona. Già solo stando in Italia, però, ho imparato molto: le mie qualità sono soprattutto mirate alla fase offensiva, ma qui ho capito che in quel ruolo è anche molto importante difendere. Penso che per me sia stato un bene arrivare qui: sto crescendo, sto imparando la tattica e a difendere bene
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Iori ancora in dubbio. Vinicius ruba i segreti del mestiere a Rocchi
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