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Milanetto: “Il ruolo di regista mi ha allungato la carriera”

Nei suoi quattro campionati con la maglia del Modena si meritò due soprannomi, Hannibal e L’Insostituibile. Con il passare degli anni Omar Milanetto è diventato un po’ meno Hannibal, ma, pur cambiando squadre, sembra rimasto...

Redazione PadovaSport.TV

Nei suoi quattro campionati con la maglia del Modena si meritò due soprannomi, Hannibal e L'Insostituibile. Con il passare degli anni Omar Milanetto è diventato un po' meno Hannibal, ma, pur cambiando squadre, sembra rimasto L'Insostituibile. Guardare la sua carriera per credere: dal 1998 (Como), passando per Modena, Brescia e Genoa, è sempre stato titolare fisso e la storia pare continuare anche nel Padova. Con la cui maglia sabato prossimo si scontrerà con il Modena, la più importante delle sue ex squadre, come lui stesso riconosce: «E' stata la svolta della mia carriera, che non so immaginare come sarebbe stata senza l'arrivo a Modena. Quando ho vestito il gialloblù ero un modesto giocatore di serie C, con quella maglia sono arrivato in A e ci sono rimasto per diversi campionati». L'esperienza della Longobarda è indimenticabile per i tifosi gialloblù, ma anche per i protagonisti di quella squadra: «Quel Modena era inarrivabile. Il segreto? Il valore dei giocatori sicuramente, ma soprattutto la convinzione che avevamo di poter raggiungere i nostri obiettivi, una convinzione nata già durante il precampionato. Arrivati in serie B, tra il premio salvezza e il premio promozione noi scegliemmo il secondo, con la convinzione di potercela giocare e alla fine abbiamo avuto ragione. Per la società fu una bella spesa, ma ne fu molto contenta». Con gli anni, come si diceva, meno Hannibal ma sempre Insostituibile. «A Modena nei primi due campionati il regista era Vito Grieco, poi lo sono diventato io - conferma Milanetto - e in quel ruolo sono rimasto fino a oggi nelle squadre in cui ho giocato. Un ruolo che forse mi ha anche allungato la carriera, fermo restando che ormai tutte si allungano». Un ruolo che ha pure nel Padova, che però il regista, Italiano, lo aveva già. Dualismo in vista? «In un torneo lungo come la B ci vogliono alternative in tutti i ruoli, quindi nessun dualismo, ma solo sana concorrenza, poi ci sarà bisogno di entrambi» - replica Milanetto. Sabato all'Euganeo un Padova lanciatissimo affronta un Modena un po' depresso. Verdetto quasi scontato? Milanetto non la pensa così: «Il Padova ha iniziato alla grande, è squadra attrezzatissima, con un allenatore giovane e bravo. L'organico era stato molto cambiato in estate dopo la promozione sfiorata nel torneo scorso e ora l'ambiente è carico al massimo. Il Modena invece non è partito bene, ma è stato costruito per un campionato importante, quindi il valore c'è e sarebbe grave errore sottovalutarlo. E' vero che ora mancano Di Gennaro e Greco, elementi di grande qualità, e la loro assenza si sente, ma i gialli sono compagine che punta sul gioco, come noi, quindi la sfida è apertissima. La serie B è estenuante, col Genoa, che pure era una corazzata, lo vincemmo solo all'ultima giornata. Quindi anche sabato sarà un Padova molto attento».