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Bisoli ancora a Padova: una questione di stima (più che di soldi)

Alla fine non ci saranno separazioni improvvise e anticipate, Bisoli rimane a Padova prolungando il proprio contratto fino al 2020, per la gioia della quasi totalità dei tifosi biancoscudati, che voleva rivedere l’energico tecnico emiliano...

Stefano Viafora

Alla fine non ci saranno separazioni improvvise e anticipate, Bisoli rimane a Padova prolungando il proprio contratto fino al 2020, per la gioia della quasi totalità dei tifosi biancoscudati, che voleva rivedere l'energico tecnico emiliano sulla panchina del Padova anche in B. Qualcuno si chiede i motivi, allora, di questo tentennamento durato qualche giorno. In realtà le richieste economiche c'entrano fino a un certo punto. La gratificazione di un miglior contratto è comprensibile dopo i risultati ottenuti, ma approfondendo le dinamiche di questa mini-trattativa andata in scena in questi giorni emerge che quello che chiedeva Bisoli, più che qualche euro in più (e un telefonino pare), era una rinnovata stima nel suo operato dopo qualche scricchiolio emerso nel finale di campionato.

In sostanza non ci sono state offerte da altri club che hanno fatto vacillare le sicurezze dell'allenatore (una chiacchierata con Cellino, ma nulla di più concreto), Bisoli voleva continuare a Padova per dare continuità al progetto e seguire magari le orme del Cesena di qualche anno fa, che sotto la sua guida ha raggiunto grandi traguardi. Le sue frasi rilasciate ai giornali, dove manifestava incertezza sul futuro, avevano come scopo quello di farsi ribadire la stima da parte della dirigenza: così è successo, e l'accordo è stato formalizzato. Con il vantaggio adesso di poter programmare con comodità, e anticipo sulle concorrenti, la prossima stagione.