Il 25enne biancoscudato accusato di fatti risalenti al 2018, lui e l'amico avrebbero abusato di due minorenni. Annunciato ricorso, la battaglia legale sarà lunga
Michael Liguori, uno dei giocatori più rappresentativi (nonché patrimonio della società, visto l'attuale valore del suo cartellino), è finito nella bufera dopo la notizia della condanna in primo grado per violenza sessuale. Il 25enne attaccante, che stava attraversando un momento d'oro visto il gol nel derby (è il miglior marcatore biancoscudato fin qui) e il primo posto in classifica, è stato appunto condannato dal tribunale di Teramo in primo grado a 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale. I fatti risalgono al 2018, quando Liguori era appena uscito dal settore giovanile del Pescara per tentare l’avventura al Notaresco, in Serie D.
Accuse gravi, il giocatore farà ricorso
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Assieme a un amico, anch’egli a processo e condannato in primo grado alla stessa pena, aveva dato appuntamento a due ragazze per una serata ad Alba Adriatica. Secondo l’accusa, i due avrebbero abusato delle due minorenni, all’epoca dei fatti di 16 e di 14 anni e mezzo. Le due ragazze hanno subito presentato denuncia e da lì sono partite le indagini che hanno portato alla sentenza, trapelata nella serata di ieri dal momento che il club veneto aveva mantenuto un rigidissimo riserbo sulla questione. L'avvocato Mauro Gionno, che difende Liguori e l’amico, ha annunciato il ricorso, sostenendo che non c’è stata alcuna violenza e tantomeno alcuna minaccia quella sera. «Sì, faremo ricorso una volta lette le motivazioni, in quanto questa sentenza è del tutto inaccettabile e siamo certi di poter dimostrare l’innocenza di Michael e dell’altro mio assistito».