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Collauto a Centrocampo: “Figoli? Meglio gli autoctoni. E il Venezia di quest’anno ha un difetto…”

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Non ha parlato solo l’ex presidente biancoscudato Roberto Bonetto (leggi qui le sue forti dichiarazioni), nella puntata record di ieri sera della nostra trasmissione “Centrocampo” (solo lo streaming da home page ha registrato un...
Pietro Zaja
Pietro Zaja Redattore, telecronista 

Non ha parlato solo l'ex presidente biancoscudato Roberto Bonetto (leggi qui le sue forti dichiarazioni), nella puntata record di ieri sera della nostra trasmissione "Centrocampo" (solo lo streaming da home page ha registrato un totale di diecimila visualizzazioni). Presente negli studi di TeleCittà a Vigonza, infatti, anche Mattia Collauto, ex giocatore e direttore sportivo del Venezia, prossimo avversario del Padova nel derby dell'Euganeo di sabato 22 novembre. Ecco cosa ha detto: "La Nazionale? Credo che sia composta da giocatori di alto livello, però credo che siano cresciute le altre Nazionali. Tanti parlano di mancato impegno. Effettivamente la Norvegia è una squadra con tanti calciatori di livello e ci ha messo in difficoltà. C'è del tempo, ci sono tutte le possibilità per arrivare all'obiettivo, ma il calcio è cambiato e anche le altre nazioni si sono evolute e non è facile vincere con nessuno. Il Venezia? Non è il caso di guardare la classifica in questo momento, è troppo presto. Già si vede quali sono le squadre che arriveranno a giocarsi il campionato e il Venezia è una di queste. I lagunari sono una squadra importante, che è costruita per vincere il campionato. In questo momento sono attardati, hanno perso qualche partita in malo modo, ma è una squadra che è destinata a salire. Stroppa? Conosce bene la Serie B, l'ha vinta più volte. Ha sempre avuto delle grandi squadra a disposizione, ma credo che abbia le caratteristiche per portare questa squadra a giocarsi il campionato fino alla fine".

Le parole di Mattia Collauto, a pochi giorni dal derby Padova-Venezia

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"Io presi Busio e Svoboda - ha proseguito l'ex giocatore e direttore sportivo del Venezia Mattia Collauto - che stanno ancora giocando. Il club è riuscito a mantenere entusiasmo anche se sono retrocessi. Quando si retrocede di solito si paga dazio, ma va dato merito al pubblico di Venezia. Si è mantenuto un certo entusiasmo e credo che questo possa fare bene. Lo stadio? Per me è un tasto dolente, perché il Penzo per me è imprescindibile. Poi è chiaro che ci si debba adeguare alle esigenze moderne, ma il Venezia si riconosce in quello stadio. Non sarà facile portare l'identità di una squadra come Venezia in terraferma. Credo che faranno presto, però, a finire lo stadio. Il derby di sabato? Non credo andrò a vedere Padova-Venezia. E' un grande peccato che non ci saranno i tifosi veneziani. E' una partita sentita e anche gli sfottò fanno parte del calcio. Questa è anche la sua bellezza. Credo che le soluzioni vadano ricercate in un'altra forma, quindi ne perde proprio il calcio stesso. Si deve trovare una soluzione diversa rispetto a quella di impedire ai propri tifosi di andare a vedere la propria squadra in una partita così sentita. Figoli? Meglio gli autoctoni. Sono sempre meno, ma potrei scrivere un libro sotto questo punto di vista. A Venezia ho fatto tre fallimenti e ho avuto un presidente russo, uno americano e ci sarebbe tanto da scrivere. Il mio sogno sarebbe stato quello di avere un presidente veneziano. Luigi Brugnaro si è affacciato solamente per qualche mese come consigliere di amministrazione e poi ha fatto una scelta diversa, investendo nel basket. Ma sarebbe importante che ci fossero persone del posto, perché loro conoscono la realtà".

Mirabelli, il Padova e il suo Venezia

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"A me piace il Padova, che è una squadra che naturalmente deve fare bene fisicamente per competere. In queste ultime partite sta soffrendo un po', ma è una squadra compatta, che ha due o tre giocatori che hanno gamba e che spingono, come Varas e Fusi. Naturalmente dovrà poi lottare con altre otto o nove squadre per mantenere la categoria, però se sta bene fisicamente può rendere la vita difficile anche a un Venezia che sulla carta ha dei valori più importanti. Andreoletti ha le sue idee, ma si sa adeguare alle dinamiche del momento. E' un ragazzo giovane, ma ha le caratteristiche per fare bene. L'allenatore migliore è quello che, secondo me, riesce a mettere in discussione le proprie idee. Come finirà la partita? Gli unici numeri che contano sono quelli del risultato finale. Sarà una partita molto aperta, lo credo veramente. Il Venezia è abituato a comandare il gioco e ha nelle corde numeri importanti, mentre il Padova ha dalle parte sua una certa compattezza, un allenatore che prepara molto bene le partite e poi ha il pubblico dalla sua. Il più pericoloso del Venezia? Kike Perez. E' un giocatore sprecato per la categoria, dovrebbe giocare in serie più importanti. Però il Venezia ha qualità da tutte le parti, ha ricambi. Se devo trovare un difetto, non ha un giocatore dinamico dietro, ma ha una difesa pesante. A volte paga questa pesantezza, però per la B è una squadra importante. Per me, poi, il centrocampo è il più forte. Il Papu? E' un ragazzo che ha fatto tanto per il calcio, ha l'intelligenza giusta per sapersi relazione in maniera corretta con l'allenatore, ma soprattutto con i compagni", ha chiuso l'ex giocatore e ds del Venezia Mattia Collauto.